WORLD

WORLD

Translate

Cerca nel blog

29/07/2017

CINEMA : Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar

 

 Armando Salazar

Armando Salazar nel quinto film.
« I morti non parlano! »
(Armando Salazar rivolto a Henry Turner)
(Film 5) Armando Salazar, meglio noto come Capitan Salazar, è l'antagonista principale del quinto film.

Armando Salazar è uno dei principali antagonisti di Jack Sparrow ed è il capitano della Silent Mary. Originalmente un capitano della Armada Española, con fama di spietato cacciatore di pirati, capace di giustiziare i superstiti di una battaglia navale mentre si aggrappano ai relitti della propria nave. Viene ingannato dallo stesso Jack Sparrow ad entrare in una gola presso un'isola nota come Il Triangolo del Diavolo dove la sua nave, la Silent Mary, si incaglia presso una secca incendiandosi. Nell'esplosione perdono la vita tutti i membri dell'equipaggio, incluso Salazar, ma le forze sovrannaturali presenti all'interno del Triangolo lo riportano in vita, sotto forma di fantasma assetato di vendetta nei confronti del suo vecchio nemico.

Trama del film : 
https://it.wikipedia.org/wiki/Pirati_dei_Caraibi_-_La_vendetta_di_Salazar

23/07/2017

Cornamuse - Festival dell'Unicorno (Vinci)

Sfilata cosplayer

Sfilata cosplayer (festival dell'unicorno).

Musica irlandese














Festa dell'unicorno (Vinci) :

Musica irlandese



La musica irlandese è suddivisibile in due tronconi principali: quella strumentale e quella vocale.
Il repertorio folkloristico irlandese è stato composto per la maggior parte tra il Seicento e il Settecento da musicisti che tramandavano la musica oralmente.
Nella tradizione della musica strumentale la danza ha fin dagli albori giocato un ruolo inscindibile dalla melodia, anche se col tempo la musica strumentale si è suddivisa lentamente in due parti: musica da danza e musica da "ascolto".
La musica vocale è suddivisa in tre sezioni principali: canti d'amore, di lavoro e religiosi, anche se questi ultimi sono quasi ormai scomparsi a causa della persecuzione dei culti pagani.
Questo tipo di musica è caratterizzato da sonorità particolari dovute agli strumenti tipicamente utilizzati e ai tipi di composizione.

Evoluzione

La musica tradizionale irlandese è rimasta viva durante il ventesimo secolo, quando molte altre forme tradizionali mondiali hanno lasciato spazio alla popolarità della musica pop. Nonostante l'emigrazione e uno stretto legame con le influenze musicali dalla Gran Bretagna e dagli Stati Uniti, ha mantenuto molti dei suoi caratteri tradizionali; effettivamente ha influenzato molte forme di musica, quale il country negli USA, che a loro volta hanno notevolmente influenzato la musica rock nel ventesimo secolo. Alle volte, su iniziativa di certi artisti, è stata anche modernizzata, ed è stata fusa col rock and roll, punk rock ed altri generi. Alcuni di questi artisti hanno raggiunto un notevole successo, in patria e all'estero.
Durante gli anni '70 e '80, la distinzione fra i musicisti rock e folk è stata vaga. Questa tendenza può essere vista più recentemente nel lavoro delle band e dei singoli, come Stiff Little Fingers, U2, Horslips, Clannad, The Cranberries, The Clancy Brothers, The Corrs, The Undertones, Van Morrison, Thin Lizzy, Hothouse Flowers, Ciarán Farrell, Sinéad O'Connor, Enya, My Bloody Valentine, Rory Gallagher, Republic of Loose, The Wolfe Tones e The Pogues.
Tuttavia, la musica irlandese ha rappresentato un immenso tuffo nella popolarità con molti che tentano di ritornare alle proprie radici. Ci sono inoltre gruppi contemporanei di musica che si avvicinano molto ad un suono tradizionale, compresi Altan, Danú, Déanta, Lúnasa, Flook, Solas, Marie & Martin Reilly, Kíla, Noel Shine e Mary Greene e Border Collies. Altri comprendono una fusione di stile delle innumerevoli culture, dagli Afro Celt Sound System e Loreena McKennitt a Hevia e Liam O'Connor.
In Italia ricordiamo i Modena City Ramblers (esponenti del combat folk), i Luf, gli Inis Fail, i Birkin tree, i Polverfolk, i The shire, i Roìsìn Dubh, gli Her Pillow e altri ancora.
Oltre che alla musica tradizionale, l'Irlanda ha un ricco repertorio di musica classica contemporanea, che tuttavia non gode di grande popolarità, né in Irlanda, né all'estero.

Strumenti

Gli strumenti più caratterizzanti sono:
e un piccolo universo di percussioni ritmiche (come i cucchiai, le ossa ecc.).
Le composizioni principali sono reels, jigs, hornpipes, polkas, slides e slow airs, stratspheys, highland, waltz, march.
I reels sono componimenti genericamente in quattro quarti caratterizzati da almeno due o più sezioni ritornellate. L'accentazione, in levare, data dal caratteristico movimento dell'arco, dipende dagli stili regionali e crea la sensazione di movimento che porta alla danza. A seconda della provenienza geografica all'interno dell'Irlanda, vi sono modi diversi di interpretare ed eseguire il reel; spesso il musicista può accentuare lo swing tra le note, portandolo ad essere eseguito quasi come fosse un hornpipe veloce.
Le jigs sono componimenti generalmente in 6/8, sempre organizzati in almeno due parti, in cui l'accentazione cade sulla prima nota di ogni terzina, che spesso (sempre in dipendenza dello stile) viene allungata maggiormente rispetto alle altre. Dalle jigs derivano le slip jigs, che sono invece caratterizzate da un tempo di 9/8.
Gli hornpipe, sono componimenti in quattro quarti caratterizzati da almeno due sezioni ritornellate; benché vengano scritti come dei reel (quindi con note ad ottavi) sono contraddistinti da una forte "swing" tra le note, oltre che dai caratteristici passaggi in terzine.
Polkas e slide, caratteristici del sud, sono rispettivamente in due quarti e dodici ottavi, suonati spesso nelle ceili band per accompagnare le figure a ballo.
Stratspheys e highlands sono tipici del nord (Donegal, Armagh); prendono influenze dalla Scozia. Componimenti in quattro quarti caratterizzati da almeno due sezioni ritornellate si eseguono con accenti irregolari.
Esistono notevoli differenze regionali nell'esecuzione della musica irlandese in Irlanda; mentre nel Clare si tende a suonare con un stile più "morbido" ed una velocità non esasperata, lo stile del Donegal, ad esempio, è caratterizzato da velocità maggiori e da un uso differente delle dinamiche, grazie ad un attacco molto più forte, evidente sia sul flauto irlandese che sul fiddle.

22/07/2017

Guardandomi allo specchio : Édith Piaf

Ho assistito ad uno spettacolo in cui l'attrice si immedesimava in Édith Piaf recitandone la vita con estrema drammaticità accompagnata dalle relative canzoni. Per farla breve mi sono quasi come guardato allo specchio. Solo chi ha sofferto può capire certe cose.


 
"Voglio far piangere la gente anche quando non capisce le mie parole" Édith Piaf

 




 
Tutti gli uomini sanno dare consigli e conforto al dolore che non provano.
(William Shakespeare)


Il dolore peggiore che un uomo può soffrire: avere comprensione su molte cose e potere su nessuna.
(Erodoto)


A un cuore in pezzi
Nessuno s’avvicini
Senza l’alto privilegio
Di avere sofferto altrettanto.
(Emily Dickinson)

Il dolore dell’anima è più grande che la sofferenza del corpo.
(Publilio Sirio)

Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più solidi sono cosparsi di cicatrici.
(Khalil Gibran)

Lieve è il dolore che parla.
Il grande dolore è muto.
(Seneca)



Édith Piaf



Édith Piaf, pseudonimo di Édith Giovanna Gassion (Parigi, 19 dicembre 1915Grasse, 10 ottobre 1963), è stata una cantautrice francese.

È stata una grande interprete del filone realista (chanteuse réaliste). Nota anche come "Passerotto", come veniva soprannominata per la sua minuta statura (passerotto infatti nell'argot parigino si dice piaf), è stata in attività tra gli anni trenta e sessanta; già a otto anni, però, dovette muovere i primi passi verso la musica cantando per suo padre in strada.
Definita come "l'ugola insanguinata" di un passerotto, la sua voce era caratterizzata da numerose sfumature. In molti casi era lei stessa l'autrice dei testi delle canzoni che interpretava.

La vita di Édith Piaf fu costellata da vari eventi negativi: incidenti stradali, episodi di coma etilico, interventi chirurgici, e anche un tentativo di suicidio. In una delle sue ultime apparizioni pubbliche si presentò infatti minata nella salute, con le mani deformate dall'artrite reumatoide e con radi capelli.
Porta il suo nome un asteroide della fascia principale, scoperto nel 1982: 3772 Piaf. Il verso di una sua interpretazione è rimasto famoso:

(FR) « Non, rien de rien / Non, je ne regrette rien / Ni le bien qu'on m'a fait, ni le mal / Tout ça m'est bien égal »
(IT) « No, niente di niente / No, non rimpiango niente / Né il bene che mi è stato fatto, né il male / Per me è lo stesso »

Biografia

L'infanzia e gli inizi artistici


Nasce con il nome di Édith Giovanna Gassion, da una famiglia di umili origini: il padre Louis Alphonse, normanno, era contorsionista e la madre, Annetta Giovanna Maillard (Anita Maillard, nota come l'artista Line Marsa), di origini italiane (nata a Livorno)[1] e secondo lo scrittore David Bret anche berbere[2], una cantante di strada.
Secondo la leggenda, la madre partorì Édith, aiutata da un poliziotto, sul marciapiede davanti agli scalini dell'abitazione che reca il numero civico 72 di rue Belleville, come riporta anche la lastra commemorativa inaugurata qualche anno dopo la sua morte da Maurice Chevalier

Tuttavia gli archivi parigini riportano che Annetta Giovanna Margherita Maillard, detta Jacqueline, sotto lo pseudonimo di Line Marsa, abbia partorito Édith Giovanna Gassion all'Ospedale Tenon, in Rue de Chine n.4, nei pressi di Belleville alle 5:10 di mattina.[3] Il relativo documento fu redatto il 20 dicembre 1915 in presenza della neonata dall'infermiera Jeanne Croise, che aveva assistito al parto, in presenza dei medici Jules Defleur e Jacques Gairet. Édith era il nome di una infermiera inglese, Edith Cavell, fucilata per aver aiutato dei soldati francesi a scappare dalla prigionia tedesca durante la prima guerra mondiale.[4]

Dopo il parto, la madre venne sistemata nella Salle Tarnier, nel letto n. 35 ed il 24 dicembre madre e figlia furono dimesse dall'ospedale. Non si sa, invece, dove si trovasse il padre al momento della nascita della bambina, benché secondo la versione raccontata dalla stessa Édith, il padre, andato a cercare un'autoambulanza per soccorrere la madre, a cui si erano rotte le acque, avesse fatto sosta in ogni bistrot che incontrava, per festeggiare il lieto evento e che sia tornato dalla moglie e dalla figlia neonata completamente ubriaco.
Il lavoro dei genitori di Édith non permetteva loro di allevare un figlio, perciò la piccola passò inizialmente la sua infanzia dalla nonna materna Aïcha, una cabila ammaestratrice di pulci, che abitava molto vicino ai genitori di Edith, in Rue Rébéval n. 91, a cui importava ben poco della piccola, benché risulti sua madrina di battesimo, rito che si svolse nella chiesa St. Jean-Baptiste de Belleville, il 16 dicembre 1917.

Fu Édith stessa sostenere che i suoi biberon venissero riempiti di vino rosso "per uccidere i microbi"[5], come riportato nei suoi "mémoirs". Quando il padre Louis, tornato dalla guerra, scoprì le condizioni in cui la bambina versava (scarsissima igiene e malnutrizione), affidò la piccola alla nonna paterna, Louise Léontine Descamps, tenutaria di una casa di tolleranza a Bernay, nell'Alta Normandia (Eure).
Finalmente la bambina cominciò a ricevere adeguate attenzioni. Dopo poco tempo fu colpita da una malattia agli occhi, la cheratite. La nonna la portò a Lisieux, dove giaceva Santa Teresa del Bambin Gesù, in modo che la bimba potesse pregarla in cambio della guarigione. Da quel momento in poi Édith fu devotissima a S. Thérèse e durante le sue numerosissime tournée, non perse mai l'occasione di accenderle un cero.
 
Esordio come artista di strada
All'età di otto anni il padre la riprese per portarla con sé con l'intenzione di farle fare la questua dopo essersi esibita in un "doppio salto mortale pericoloso": la cosa non avvenne mai perché Édith rimediò un giorno intonando una canzone. Fu proprio così che Édith iniziò a cantare per strada, in seguito sotto lo pseudonimo di Miss Édith, phénomène vocal, per rimediare qualche moneta, e dar da mangiare a se stessa ed al padre, mentre quest'ultimo si esibiva come contorsionista antipodista. Secondo la leggenda, Edith canta La Marsigliese con quella sua voce già piena di rabbia e ruvidezza, ma sembra più probabile che la bambina canti, invece, canzoni come "Nuits de chine" o "Nini peaui d'chien", la cui melodia melensa richiamava l'ambiente di Bernay e, dunque, gli anni passati con Maman Tine. Nell'adolescenza, costituisce un duo con Simone Berteaut, detta Momone, esibendosi per le strade ed anche nelle caserme.

A 17 anni ebbe una figlia da Louis Dupont, di nome Marcelle Carolina Gassion, ed in seguito, dopo che Louis Dupont riconobbe legittima la bambina, battezzata con il nome Marcelle Carolina Dupont. Per quanto piena di buona volontà, però, Edith era molto giovane e non fu in grado di badare adeguatamente alla neonata, che portava in strada con sé: la piccola morì di una meningite fatale a soli due anni.

Già duramente provata, Edith venne, poi, scoperta a 20 anni dall'impresario Louis Leplée e, dopo un'audizione al "Le Gerny's", cabaret vicino agli Champs Elysées, debuttò nel 1935 sotto lo pseudonimo, scelto dall'impresario, La Môme Piaf. Molti sono i personaggi famosi che accorrevano per ascoltare la sua voce: uno fra tutti, Maurice Chevalier, ma anche Mistinguett e Raymond Asso, che in seguito diventerà il suo impresario. Leplée sarà assassinato da persone legate a Edith Piaf, che sarà però giudicata innocente.


Nasce il mito dell'"usignolo"

Dopo la morte di Leplée, Édith si rivolse all'impresario Raymond Asso, in origine poeta, che compose i primi testi del vero e proprio repertorio della ex Môme Piaf, armonizzati dalla celeberrima Marguerite Monnot, a cui Piaf restò legata per diversi anni, e che firmò la maggior parte delle partiture musicali delle canzoni di Édith. Nel 1936 ottenne un contratto con la casa discografica Polydor e pubblica Les Mômes de la cloche, il suo primo disco. Il suo impresario di allora, Raymond Asso, le cambia il nome in Édith Piaf: ha così inizio il suo successo, che la portò nel 1937 a firmare un contratto con il teatro ABC

Divenuta la celebre Édith Piaf, quella che il mondo conosce ora, la chanteuse, si legò a diversi personaggi di spicco dell'arte, della musica, della filosofia e della letteratura francese, tra cui si ricorda lo stesso Raymond Asso, Michel Emer, Paul Meurisse, Jean Cocteau, Norbert Glanzberg, Yves Montand, Charles Aznavour, Georges Moustaki e molti altri. Molti di loro, esponenti del mondo dello spettacolo e della musica, furono aiutati dalla Piaf ad ottenere successo per poi non dimostrarsi riconoscenti nei suoi confronti.[6] Dopo essersi allontanata da Asso, il suo impresario ufficiale divenne Louis Barrier (affettuosamente soprannominato Loulou o Lou), che le fu vicino non solo professionalmente, ma anche sentimentalmente. Jean Cocteau si ispirerà a lei per un lavoro teatrale, Le bel indifférent, di cui gli Archivi Francesi conservano numerose foto e riprese. Nel 1940 Michel Emer scriverà per lei La fille de joie, che lei reintitolerà L'Accordéoniste: il brano diverrà uno dei suoi cavalli di battaglia.


La vie en rose

Durante la seconda guerra mondiale Piaf canta per i soldati tedeschi che occupavano la Francia. È in quel periodo (1944) che si innamora di Yves Montand e lo lancia nel mondo della canzone, rendendolo famoso. Con Yves Montand la Piaf, oltre a duettare al Moulin Rouge, registra una canzone molto famosa: "C'est merveilleux"[7], tratta dal film "Etoile sans lumière"[8], interpretato proprio dai due chansonniers. Il legame affettivo tra i due, però, si scioglie in breve tempo, poco dopo l'inizio della fama di Yves. Nel 1945 la chanteuse cambia casa discografica ed entra a far parte della Pathé

Nel 1945 scrive le parole della celeberrima La vie en rose, che di lì a poco diventerà l'inno alla nuova vita di una Francia schiacciata dalla guerra. (Piccolo aneddoto: non fu proprio Édith, per quanto autrice del testo, a registrare per prima la canzone; fu preceduta da Marianne Michel, amica e rivale nel mondo del lavoro, ma di talento e fama minori.)
Il titolo di questa leggendaria canzone è talmente legato alla figura di Édith Piaf che il regista Olivier Dahan, autore della pellicola vincitrice del premio Oscar sulla tormentata vita della cantante (interpretata da Marion Cotillard), acconsente a modificare, per le versioni straniere, il titolo del film da La môme a La vie en rose. Il tutto appena prima dell'uscita del film (2007) che è uscito in Francia ed è riportato negli archivi con il nome originale.


Tragico amore con Cerdan

Nel 1946 Édith Piaf partecipa ad una tournée negli Stati Uniti esibendosi alla Constitution Hall; ritorna un anno dopo, sempre con i suoi fedeli Compagnons de la chanson, per cantare alla Play House e al Versailles di New York, dove ad applaudirla tra il pubblico vi erano, tra gli altri, Marlene Dietrich, Charles Boyer e Orson Welles. All'inizio non riscosse molto successo tra gli americani, ma fu un articolo in prima pagina di Virgil Thompson, dopo qualche mese, a cambiare la sua fortuna e a diffondere anche in America la fama dell'"usignolo".

Nel 1948 conosce il pugile Marcel Cerdan, campione dei pesi medi, di Casablanca, sposato con Marinette Cerdan, e padre di 3 figli (Marcel, Réné e Paul): è la prima volta che Édith si innamora di qualcuno che non faccia parte del mondo della musica. A causa del loro lavoro, i due comunicano solo attraverso corrispondenza, e le lettere, facenti parte dell'archivio della Biblioteca Nazionale Francese, sono anche raccolte nel libro "Moi pour Toi". Ma la felicità dura poco: il 28 ottobre 1949 l'aereo che trasporta Marcel Cerdan da Parigi a New York (il nuovissimo "Constellation" di Air France) precipita tragicamente sulle Azzorre (sembra che Edith l'avesse chiamato dicendogli: "Prendi l'aereo, se prenderai la nave avrò il tempo di morire, mi manchi troppo.").

Quel giorno Edith volle cantare lo stesso, dedicandogli il suo repertorio, soprattutto Hymne à l'amour (meravigliosa canzone dedicata a Marcel con musica composta da Marguerite Monnot, la stessa di Milord). Sotto forti dosi di medicinali, aprì lo spettacolo dicendo: "Questa sera canto per Marcel, solo per lui...". Mentre cantava l'Hymne à l'amour crollò sul palco priva di sensi, in preda alla depressione. Quella notte, Loulou (Barrier) dormì con lei, giurando di non abbandonarla mai più da quel momento in avanti. Edith fu poi colpita dall'artrite reumatoide, che le portò grandi dolori, ai quali poi si aggiunsero quelli causati da un incidente quasi fatale che le procurò diverse fratture costali che le impedivano di respirare senza provare dolore. Da quel momento in avanti cominciò a fare un leggero uso di morfina, dapprima sotto prescrizione. Questo tuttavia non le impedì di continuare a cantare.


Mai nessun rimpianto

Piaf continua a deliziare i francesi con molte altre canzoni destinate a diventare dei classici come Le vagabond,[9] Les amants[10], Les histoires du coeur [11], La Foule[12], Non, je ne regrette rien[13], ecc. Non si sa quanto guadagni, ma è certo che non la si vede mai sfoggiare ricchezza, anche se è molto raffinata nel vestire e rimane sempre fedele alla "Petite Robe Noire"[14] che ancora oggi la rappresenta.

È una donna minuta che canta l'amore e che ha bisogno d'amore come dell'aria che respira; la sua casa (un grande appartamento al piano terra di Boulevard Lannes, meglio nota come "La Roulotte") e i suoi camerini sono frequentati da diversi uomini che contribuirà a lanciare come artisti nel mondo della canzone francese e mondiale. Alcuni nomi: Gilbert Bécaud, Charles Aznavour, da lei scoperto, Leo Ferré, Eddie Constantine; alcuni stringeranno con lei un sodalizio artistico e umano per più tempo, mentre altri se ne andranno prima; tutti però le lasceranno delle bellissime canzoni: fra gli altri, Georges Moustaki scriverà per lei le parole della famosa canzone Milord, Charles Aznavour Jezebel. Con Charles Aznavour la Piaf canta "Plus bleu que tes yeux".[15]

Nel 1952 sposa il compositore Jacques Pills, ma il matrimonio dura solo fino al 1956. La sua testimone di matrimonio è Marlene Dietrich che sceglie per lei anche l'abito da sposa. Inizia nel 1953 un trattamento di disintossicazione dai farmaci, che aveva iniziato ad assumere massicciamente a causa della depressione e dell'artrite che la affliggevano, ma non smette di esibirsi, sia in Francia che in Europa: nel 1955, all'età di quarant'anni, approda finalmente all'Olympia, il tempio parigino della musica; poi riparte per gli Stati Uniti, per esibirsi alla Carnegie Hall di New York, dove la saluteranno ben sette minuti di applausi in standing ovation.

Nel Natale del 1960, viene invitata ad esibirsi ancora all'Olympia con una lettera di Bruno Coquatrix (direttore artistico della Music Hall) che la pregava di esibirsi lì per risollevare la fama del teatro, prossimo al fallimento. Edith riesce a salvarne le sorti grazie al successo fomidabile di una nuova canzone: "Non, je ne regrette rien"[13], di Charles Dumont e Michel Vaucaire. Le repliche dureranno quattro mesi, cioè fino alla primavera del 1961. Gli stessi autori scriveranno per lei nuovi brani che diventeranno suoi cavalli di battaglia nell'ultimo periodo della sua vita, come Mon Dieu.


Gli ultimi anni con Théo


In quell'anno sposa Theophanis Lamboukas, in arte Théo Sarapo, che lei aveva lanciato nel mondo della canzone e con cui aveva inciso la canzone À quoi ça sert l'amour.[16] Dopo una broncopolmonite, Piaf si reca col marito nel sud della Francia a Grasse per passarvi la convalescenza, ma una ricaduta le è fatale: muore il 10 ottobre 1963 a Grasse e viene trasportata segretamente a Parigi, città nella quale voleva morire, a bordo di un'autoambulanza.

Le cause del decesso furono poi attribuite ad un aneurisma, causato da una cirrosi epatica, sviluppatasi a causa del massiccio uso di medicine fatto da Édith; i medici più volte l'avevano avvertita ma lei non dava loro ascolto. Al suo funerale presero parte migliaia di persone. Il suo corpo riposa nel cimitero parigino delle celebrità, il Père Lachaise: l'elogio funebre venne scritto da Jean Cocteau che però morì d'infarto poche ore dopo aver appreso la notizia della morte della cantante.

Nella tomba della "Famille GASSION-PIAF" riposano con lei anche il padre Louis Alphonse Gassion, la figlioletta Marcelle ed il marito Théophanis Lamboukas. Sulla tomba c'è scritto: "Madame LAMBOUKAS dite EDITH PIAF 1915 - 1963". La città di Parigi le ha dedicato una piazza e recentemente anche una statua, nel 20.mo arrondissement. Nel 1982 l'astronoma sovietica Ljudmyla Heorhiїvna Karačkina ha scoperto un asteroide classificandolo col numero 3772 e denominandolo Édith Piaf.

21/07/2017

Ottima imitazione di Gianna Nannini : Meravigliosa creatura

 

Ottima imitazione di Gianna Nannini da una cantante che già avevo notato l'anno scorso. All'inizio scherza con un amico che vorrebbe dirigere il gruppo dal balcone di fronte. Canzone : MERAVIGLIOSA CREATURA che dedico per l'occasione alle amiche che mi seguono.

MYSTERIUM


Meravigliosa creatura è una canzone scritta da Gianna Nannini (Testo: Gianna Nannini e Mara Redeghieri - Musica: Gianna Nannini). Il singolo viene trasmesso contemporaneamente in tutte le reti radiofoniche il 1º gennaio 1995 un minuto dopo mezzanotte e anticipa l'uscita dell'album Dispetto, prevista il 13 febbraio dello stesso anno in tutta Europa. Nel 2004 viene inserito nell'album Perle con un nuovo arrangiamento; proprio quest'ultimo, nel febbraio del 2007, 3 anni dopo la pubblicazione di Perle, viene scelto come colonna sonora dello spot Fiat Bravo, spingendo il pezzo in classifica, nonostante non sia mai stato pubblicato come singolo, ma basando le sue vendite totalmente sui negozi di musica digitale (download a pagamento). Incredibilmente, il pezzo raggiunge il primo posto nella hit parade, diventando la terza numero 1 della carriera della cantante senese; erano 17 anni che Gianna Nannini non raggiungeva la prima posizione nella classifica dei singoli.


Meravigliosa creatura


Molti mari e fiumi
attraverserò
dentro la tua terra
mi ritroverai
turbini e tempeste
io cavalcherò
volero tra i fulmini
per averti

Meravigliosa creatura sei sola al mondo
meravigliosa paura di averti accanto
occhi di sole mi bruciano in mezzo al cuore
amo la vita meravigliosa

Luce dei miei occhi
brilla su di me
voglio mille lune
per accarezzarti
pendo dai tuoi sogni
veglio su di te
non svegliarti
non svegliarti... ancora

Meravigliosa creatura
sei sola al mondo
meravigliosa paura d'averti accanto
occhi di sole mi tremano le parole
amo la vita meravigliosa

Meravigliosa creatura un bacio lento
meravigliosa paura d'averti accanto
all'improvviso tu scendi nel paradiso
muoio d'amore meraviglioso
Meravigliosa creatura
Meravigliosa
occhi di sole mi bruciano in mezzo al cuore
amo la vita meravigliosa




it.wikipedia.org

Gianna Nannini 

Gianna Nannini (Siena, 14 giugno 1954) è una cantautrice e musicista italiana.

Biografia

L'infanzia e la giovinezza

Nasce a Siena il 14 giugno 1954[5][8](molte fonti riportano la data del 1956)[9] ed è una contradaiola dell'Oca[10]. È sorella maggiore dell'ex pilota di Formula 1 Alessandro Nannini. Il padre Danilo Nannini era un noto industriale dolciario, per diversi anni presidente del Siena Calcio e a più riprese Priore della Contrada della Civetta[11]; la madre è Giovanna Cellesi e il fratello più grande dei tre è Guido, prima impegnato nell'alta moda, successivamente nell'industria di famiglia.

Frequenta il liceo scientifico e studia pianoforte a Lucca. Nel frattempo lavora nella pasticceria di famiglia. Un giorno ha un incidente sul lavoro, e l'ingranaggio di una macchina le stacca due falangi della mano sinistra.[12]

A 19 anni si trasferisce a Milano per dedicarsi alla carriera di musicista, studiando fra l'altro composizione con Bruno Bettinelli. A Milano si esibisce in vari locali storici, come l'Osteria dell'Operetta, le Scimmie, il Rosso e conosce il musicista blues Igor Campaner, che l'affiancherà nelle sue performance e sarà di nuovo con lei nel 1988 per la stesura di molti brani dell'album Malafemmina. Inoltre prende lezioni da un terapista vocale a Londra.

Gli esordi

Inizia a presentarsi a varie case discografiche in Italia tra Roma e Milano, e dopo aver rifiutato un contratto all'Ariston, che voleva trasformarla in un tipo di cantante più tradizionale, cattura l'attenzione di Claudio Fabi e Mara Maionchi della Numero Uno. I due l'affiancano a Gino Mescoli, che la scrittura come voce femminile del gruppo Flora Fauna Cemento (guidato da Mario Lavezzi), con i quali scrive e incide il lato B (Stereotipati noi) del 45 giri Congresso di filosofia, e con cui partecipa a Un disco per l'estate 1974.

Dopo aver militato nei Flora Fauna Cemento, torna da Fabi, che nel 1976 le produce il primo album Gianna Nannini, uscito su etichetta Ricordi, di cui la Nannini è autrice di testi e musiche. Nelle tematiche trattate si avverte una forte componente femminista (per esempio nel brano Morta per autoprocurato aborto), motivo per cui viene infatti invitata a molti festival organizzati dal movimento. Fabi resta con la Nannini anche per il successivo Una radura..., nel quale si segnala la collaborazione con la PFM in tre brani (Basta, Frenesia e Riprendo la mia faccia).

Gli anni ottanta


Gianna Nannini agli esordi

Il successo discografico

Il primo grande successo della Nannini è il singolo America, uscito nel 1979 e inserito nell'album California, prodotto da Michelangelo Romano, che apre alla cantante toscana le porte del mercato europeo. La copertina di California raffigura la Statua della libertà che impugna un vibratore a stelle e strisce.

Nel 1981 esce G.N., prodotto da Roberto Cacciapaglia, e il singolo estratto Vieni ragazzo la vede partecipare per la prima volta al Festivalbar 1981, dove si classifica seconda. Nello stesso anno si affianca al manager svizzero Peter Zumsteg, che resterà al suo fianco per ben ventitré anni, con cui fonda l'etichetta Gienne ed entra in contatto con molti produttori internazionali. Lo stesso anno scrive la colonna sonora del film Sconcerto Rock di Luciano Manuzzi: Ora è l'unico pezzo cantato.

Nel 1982, con il produttore Conny Plank, sigla l'album Latin Lover, che conferma il successo europeo del rock della Nannini, specialmente in Germania: il 12 ottobre tiene un concerto al Rockpalast di Essen che avrà grande risonanza, tanto che il disco, uscito in quei giorni, arriva a vendere circa 250.000 copie. Nel 1983 interpreta Titania nel film Sogno di una notte d'estate di Gabriele Salvatores, e assieme a Mauro Pagani ne scrive anche la colonna sonora (tra cui i brani Lontano e La luna).

La consacrazione:

Nel 1984 esce Puzzle, il suo sesto disco, ed è la consacrazione. Realizza il video di Fotoromanza (per la regia di Michelangelo Antonioni), per poi partire con un tour europeo di grande successo. Inoltre partecipa al Montreux Jazz Festival. Tra agosto e ottobre è in tour nelle maggiori città italiane: una quarantina di concerti con un totale di circa trecentomila spettatori[13].  

Fotoromanza, aiutato dal video, si piazza al primo posto della classifica per due mesi, mentre Puzzle resiste per sei mesi fra i primi dieci album più venduti della hit-parade italiana[14].

Il disco è nei primi posti delle classifiche anche in Germania, Austria e Svizzera, dove la Nannini riceve due dischi d'oro. Con Fotoromanza, la Nannini vince il Festivalbar, Vota la voce e il Telegatto d'oro per il miglior testo dell'anno: ciononostante, parte della critica ha sottolineato un'eccessiva melodicità e commercialità del brano, e alla cantante una sorta di tradimento delle sue origini rock. Nel 1985 esce il doppio LP Tutto live, il suo primo disco dal vivo con registrazioni tratte dai concerti di Berlino, Montreux, Siena, Locarno e Dortmund. In estate è ancora in tour in Italia.

Profumo, Maschi e altri e Malafemmina

Nel 1986 esce l'album Profumo, che, trainato dalla canzone Bello e impossibile, si aggiudica due dischi di platino in Italia, uno in Austria, uno in Svizzera e un disco d'oro in Germania. Nel 1987 vende oltre un milione di copie con la compilation Maschi e altri: la nuova hit I maschi viene presentata in anteprima al World Popular Song Festival di Tokyo.

Il 1º maggio 1987 si esibisce con Sting e Jack Bruce nell'Opera da tre soldi (di Bertold Brecht e Kurt Weill) alla Schauspielhaus di Amburgo. Nell'aprile del 1987 in Grecia il singolo Profumo balza in testa alle classifiche, mentre il video, giudicato scandaloso, è censurato in occasione della Pasqua ortodossa. Nell'autunno 1988 esce Malafemmina, prodotto da Alan Moulder: il disco è anticipato in estate dal singolo Hey bionda (sigla del Festivalbar), che prende di mira le donne militari.

Gli anni novanta

Nel 1990 registra insieme a Edoardo Bennato Un'estate italiana, canzone ufficiale dei Mondiali di calcio di Italia '90. In autunno esce l'album Scandalo, che segna l'inizio della collaborazione della Nannini col produttore Dave M. Allen (The Cure). Con Piero Pelù firma Madonna welt e Spiriti amanti, mentre con Roberto Vecchioni firma Sorridi e Due ragazze in me. Su Fiori del veleno, Spider Spacey dei Pogues suona il flauto. Nello stesso anno partecipa, inoltre, al progetto di Roberto Cacciapaglia, Un giorno X, opera video con la partecipazione dell'"Orchestra dei Pomeriggi Musicali".

Nel 1991 esce il suo secondo album live, Giannissima, e intraprende un tour estivo in Italia, con parecchie date al sud. Il 18 maggio 1991 partecipa al progetto "Cantar Toscano", all'Università di Siena, dove si esibisce su brani della tradizione popolare toscana. Nel 1993 esce X forza e X amore, prodotto con Allen: il relativo tour avverrà nei club ad eccezione di un concerto ad Alessandria, a favore di Greenpeace. Il singolo di apertura del disco, nonché tormentone dell'estate dello stesso anno, è Radio Baccano cantato insieme a Jovanotti con cui partecipa anche al Festivalbar.

Nel 1994 si laurea presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Siena con il massimo dei voti e la lode: la tesi discussa ha il titolo Il corpo nella voce ed è stata proprio la forte esperienza professionale sul palco a spingere l'artista ad approfondire con questo studio le correlazioni tra corpo, gestualità e canto, con riferimento a Janis Joplin, le donne della tammuriata e quelle del Nepal. Il 1º maggio, si esibisce nel tradizionale concerto in Piazza San Giovanni a Roma, dove presenta in anteprima Ottava vita

L'anno seguente, su iniziativa di Greenpeace, si arrampica su un balcone di Palazzo Farnese, sede dell'ambasciata francese, e improvvisa un concerto di protesta contro la decisione del governo transalpino di riprendere gli esperimenti nucleari nell'atollo di Mururoa, cantando Un'estate italiana e la versione italiana di Giorgio Calabrese de Il disertore di Boris Vian.
Nel 1995 esce Dispetto, prodotto con Allen: l'album è anticipato dal fortunato singolo Meravigliosa creatura, trasmesso in tutte le radio dopo la mezzanotte del 1º gennaio 1995. Nell'album, la Nannini riscopre la sua vena rock primordiale, ma anche la tradizione toscana in pezzi come Ottava vita (che contiene una citazione del Lamento del carbonaio) e 500 anni (che contiene, invece, una citazione di 500 catenelle d'oro, altro pezzo popolare toscano). Al disco collaborano, fra gli altri: Mara Redeghieri degli Ustmamò (coautrice di quasi tutti i testi), Francesco De Gregori (che scrive il testo di Ninna nera) e Dave Stewart

L'album contiene anche una cover di Luigi Tenco, Lontano, lontano, riletta in chiave rock.
Nel 1996 esce la sua seconda antologia ufficiale, intitolata Bomboloni: al videoclip del singolo omonimo, partecipa anche il fratello Alessandro. Nel 1997 partecipa al progetto "Short Opera", in cui è coinvolto anche Andrea Bocelli. Nel settembre 1998 esce Cuore, prodotto da Fabrizio Barbacci. Nei primi mesi del 1999, esce il videoclip di Un giorno disumano, che verrà censurato per le scene molto crude. Il Cuore Tour sarà uno dei primi concerti in diretta on line. Il 31 dicembre 1999, la Nannini saluta la fine del millennio con un concerto a Torino, in Piazza Vittorio.

Il nuovo millennio

Nel 2000 inizia a realizzare la colonna sonora del film d'animazione di Enzo d'Alò, Momo alla conquista del tempo. Nel 2002 pubblica Aria, a cui collabora la scrittrice Isabella Santacroce per i testi, dai temi decisamente goth. Nel 2004 esce Perle, album totalmente acustico in cui riprende brani del suo repertorio, eccetto il singolo di punta Amandoti, cover dei CCCP Fedeli alla linea di Giovanni Lindo Ferretti. Il disco riscuote un buon successo e il Perle Tour vede la Nannini esibirsi con due pianoforti insieme a Christian Lohr, e dai Solis String Quartet, un quartetto d'archi napoletano. Il CD ottiene un elevato successo commerciale, segnando un certo rilancio discografico per la Nannini.

Il successo di Grazie

Nel febbraio 2006 esce l'album Grazie, che riporta la Nannini al primo posto in classifica dopo sedici anni. Il successo dell'album, che alla fine dell'anno risulterà essere il più venduto in Italia con circa 400.000 copie vendute[15], è dovuto al forte impatto commerciale del brano Sei nell'anima, inserito nella colonna sonora del film Manuale d'amore 2 - Capitoli successivi di Giovanni Veronesi.

Alla fine di maggio 2006 esce nelle radio il secondo singolo, Io, che partecipa anche al Festivalbar, dove l'album Grazie vince il premio com "Miglior album dell'anno". Ad agosto riceve il "Riccio d'Argento" di "Fatti di Musica", la rassegna di Ruggero Pegna, come "Miglior live dell'anno". Nell'ottobre del 2006 viene lanciato il terzo singolo, la title track Grazie, che fa anche da colonna sonora al film Quale amore di Maurizio Sciarra. Lo stesso anno interpreta la canzone Ama, credi e vai assieme ad Andrea Bocelli. Del brano verrà pubblicato un singolo.

Pia come la canto io, GiannaBest e GiannaDream

Nel 2007, la notte tra il 14 e il 15 febbraio, è venuto a mancare il padre Danilo, al quale la cantante aveva dedicato il brano Babbino caro, simbolo della loro riappacificazione dopo un rapporto piuttosto conflittuale. A marzo partecipa al Festival di Sanremo in qualità di superospite, per presentare l'opera rock da lei realizzata, intitolata La Pia de' Tolomei, ispirata al personaggio della Divina Commedia di Dante Alighieri. Anticipato dal singolo Mura Mura, viene pubblicato a fine aprile Pia come la canto io, l'album dell'opera, prodotto dalla stessa Nannini con Will Malone. Lo stesso anno prende parte all'album Danson metropoli - Canzoni di Paolo Conte degli Avion Travel, dove canta Elisir assieme a Paolo Conte.

Alla fine dell'anno esce GiannaBest, doppio album contenente ventisei suoi grandi successi e tre inediti. Nel disco sono inoltre presenti la nuova versione di Meravigliosa creatura realizzata con gli archi di Malone e il brano Possiamo sempre, remixato da Alan Moulder. L'album comprende anche il brano Sola con la vela, il primo scritto da adolescente, nel 1971, e biglietto da visita con cui si presentava a molti concorsi per voci nuove. Di quest'album il primo singolo estratto è Suicidio d'amore, uscito in radio il 12 ottobre 2007. Anche gli altri due inediti sono stati estratti come singoli: Pazienza (scelto come colonna sonora del film Riprendimi prodotto da Francesca Neri), e Mosca cieca, supportato da un videoclip diretto da Tim Pope e girato a Praga.

Nel 2008 la canzone Colpo di fulmine, scritta dalla Nannini per Giò Di Tonno e Lola Ponce, ha vinto il Festival di Sanremo 2008, ma viene subito accusata di plagio perché il ritornello del brano ricorda la melodia di Dreaming, brano del 2006 scritto da Umberto D'Auria, il quale sostiene averlo pubblicato nello stesso anno sul suo Myspace. Tuttavia, nonostante la tesi di D'Auria sia stata sostenuta anche da un servizio del programma Le Iene, manca ancora un pronunciamento ufficiale della magistratura che stabilisca se si tratti effettivamente di plagio o di mera somiglianza[16].

Lo stesso anno partecipa al singolo di Fabri Fibra In Italia e al singolo di Pacifico, Tu che sei parte di me. In estate apre i concerti dei Bon Jovi in Germania durante il loro Lost Highway Tour, riscuotendo un forte successo. Il 27 marzo 2009 esce il nuovo album GiannaDream, senza però ripetere il boom di vendite di Grazie. Il primo singolo Attimo viene firmato con Pacifico e presenta il contributo vocale di Valeria Solarino, mentre Maledetto ciao viene estratto come secondo singolo. Il terzo singolo estratto è Sogno, tra l'altro colonna sonora del film Viola di mare con Valeria Solarino.

Da un'idea di Jovanotti e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, la Nannini, insieme ai più grandi nomi della musica italiana si è impegnata nella registrazione di Domani 21/04.2009, canzone il cui ricavato andrà ai terremotati dell'Abruzzo. Il 21 giugno 2009 canta davanti a 60.000 persone allo stadio Meazza di Milano, esibendosi come ultima cantante dopo Laura Pausini, Giorgia, Elisa, Fiorella Mannoia e altre 40 donne per la causa amiche per l'Abruzzo. Il live è stato trasmesso su dodici radio a reti unificate, con oltre 30.000.000 di ascoltatori, di cui verrà prodotto un DVD.

Il 13 settembre 2009 ha tenuto un concerto di rock sinfonico all'Arena di Verona davanti a oltre dodicimila persone, insieme alla London Studio Orchestra di Will Malone. Dal concerto verranno tratti tre brani live inseriti nell'album Extradream. Sono state vendute più di 400.000 copie dell'album Gianna Dream. Il 28 maggio 2010, la Nannini partecipa al Wind Music Awards, dove oltre a cantare Sei nell'anima, ha duettato con Giorgia, ricevendo il premio da Catherine Spaak, per l'album Gianna Dream e premiando la cantante salentina Emma Marrone.

La maternità e Io e te


Il 23 agosto 2010 diventa di pubblico dominio il suo stato di gravidanza all'età di 56 anni, scatenando un dibattito sull'opportunità di avere figli in età avanzata. In un'intervista al settimanale Tv Sorrisi e Canzoni, la cantante replica alle critiche: «All'improvviso tutti si sono dimenticati della libertà e del diritto che ha ciascuno di noi di fare quello che vuole, quando e con chi vuole»[17] nella stessa intervista dichiara che la figlia Penelope avrà un "battesimo rock".[18]

Il 26 novembre 2010 dà alla luce la figlia Penelope nella clinica la Madonnina di Milano[19], e il 3 dicembre viene diffuso il singolo Ogni tanto, che anticipa l'uscita del disco di inediti Io e te ottenendo subito buone vendite, raggiungendo la terza posizione della classifica italiana dei singoli.[20] Pubblicato l'11 gennaio 2011 dalla Sony,[21] è stato registrato a Londra in gran parte presso gli Abbey Road Studios. Il 4 marzo 2011 viene pubblicato il secondo singolo intitolato Ti voglio tanto bene, seguito a giugno da Perfetto.

A una settimana dalla sua uscita, l'album Io e te esordisce al primo posto in classifica FIMI come album più venduto, passando al secondo posto dopo due settimane. Il 29 aprile parte Io e te Tour 2011 con 24 tappe italiane, e 14 sparse per tutta Europa, tra cui Londra, Locarno (dove canterà con Joe Cocker), Vienna, Linz, Berlino, Zurigo, Monaco. Il 14 ottobre esce in radio l'inedito Mai per amore, che anticipa l'uscita di due cofanetti Io e te - Deluxe Edition e Io e te - Live Edition. A novembre viene pubblicato l'album Inedito di Laura Pausini con il duetto omonimo con Gianna Nannini. Viene registrato il brano anche in lingua spagnola con il titolo Inédito (Lo exacto opuesto de ti). Il 19 novembre riceve il premio Pyramide con Mani consegnato all'interno del Charity Gala dell'Unesco a Düsseldorf. La motivazione di questo premio: Nonostante la sua straordinaria carriera non ha mai dimenticato le persone non privilegiate.

Inno

Per tutto il 2012 Gianna Nannini non si esibisce in tour, ma si dedica alla figlia e alla preparazione del nuovo album. Il 15 novembre riceve il Premio Elsa Morante consegnato da Dacia Maraini. «Per la narratività luminosa delle sue canzoni, veicolo di emozioni nel senso più morantiano del termine»[22]. Il 26 novembre, giorno del compleanno della figlia Penelope, viene annunciato l'album di inediti dal titolo Inno, che verrà pubblicato in Italia il 15 gennaio 2013 anticipato il 7 dicembre 2012 dal singolo La fine del mondo a cui seguiranno nel corso del 2013 il secondo singolo Nostrastoria, il cui testo è scritto insieme a Tiziano Ferro, e successivamente Indimenticabile, Scegli me, In the Rain.[23]. e la titletrack Inno

L'album entra al primo posto in classifica FIMI nella prima settimana di rilevazione[24]. Il 7 ottobre 2013 l'album Inno viene certificato dalla FIMI disco di platino.[25] Ad aprile 2013 parte da Roma[26] l'Inno Tour 2013. In un'intervista poco prima dell'uscita del disco, Gianna afferma che nei cori (novità introdotta nel suo sound proprio grazie a questo album) che supportano lo special del brano Inno, c'è anche la voce del regista e amico Giovanni Veronesi.

Sempre nel 2013 viene insignita del premio "Le Parole della Musica" dell'associazione Amici di Piero Chiara.[27] Il 17 dicembre viene scelta come testimonial per il progetto per Siena capitale europea della cultura 2019[28]. Nell'aprile 2014 è accusata di evasione fiscale, ragione per cui le viene confiscata una villa con scuderia a Siena[29]; il procedimento penale si è concluso col patteggiamento della pena di un anno e due mesi di reclusione, sospesa con la condizionale.[30]

Il 31 maggio 2014, in occasione del concerto di beneficenza Sardegna chi_ama, tenutosi a Cagliari a seguito dell'alluvione che colpì la Sardegna nel novembre 2013, Gianna Nannini è presente sul palco interpretando No potho reposare e altri successi del suo repertorio portando così il suo contributo all'evento benefico ideato dal jazzista Paolo Fresu al quale hanno partecipato diversi personaggi del mondo musicale, teatrale e televisivo.[31].

Hitalia, il nuovo album di cover

A ottobre 2014 viene annunciato il nuovo album di Gianna Nannini, in uscita il 1º dicembre 2014 con il titolo Hitalia[32] (titolo composto da hit, e Italia). In questo album Gianna fa sue e reinterpreta 17 canzoni (hit, appunto) che hanno contribuito a fare la storia della musica italiana del Novecento spaziando fra epoche, generi e temi diversi. Viene inoltre annunciata l'uscita, prevista per il 7 novembre 2014, del primo singolo estratto da Hitalia: Lontano dagli occhi, una rivisitazione in chiave rock del brano di Sergio Endrigo del 1969

Di Lontano dagli occhi, è stato girato un video[32] ambientato in Sicilia, nella Valle dei Templi di Agrigento, presente dal 12 novembre 2014 sul canale YouTube di Gianna Nannini e sulla sua pagina Vevo. Ospiti dell'album sono: Gino Paoli, Vasco Rossi e Massimo Ranieri. Il primo canta insieme a Gianna in Il cielo in una stanza, il secondo fa una breve apparizione "vocale" in C'è chi dice no e il terzo accompagna Gianna in 'O sole mio.
Il 14 febbraio 2015 è ospite durante l'ultima serata del Festival di Sanremo condotto da Carlo Conti, esibendosi con L'immensità di Don Backy e Sei nell'anima (era previsto un duetto con Massimo Ranieri, annullato per motivi di salute).

A maggio, nel corso di una cerimonia a lei dedicata, è insignita del premio "Dante d'oro" per l'opera omnia, riconosciutole dal circolo letterario dell'Università commerciale Luigi Bocconi, Bocconi d'Inchiostro, in virtù del suo contributo al cantautorato italiano.
Fra la tarda primavera e l'estate, inoltre, l'artista parte per l'Hitalia.Rocks Tour in Italia e nel resto d'Europa dopo aver figurato, fra marzo e aprile, come ospite fissa al Rock meets Classic, una serie di concerti che si svolge fra Germania, Austria e Svizzera e alla quale prende parte, come ospite, anche Ian Gillan dei Deep Purple, con il quale Gianna ha modo di interagire.

Hitstory: ideale compimento di Hitalia che ripercorre una carriera di successi

Il 18 settembre 2015 esce in rotazione radiofonica Vita nuova, singolo che anticipa l'album Hitstory, inizialmente annunciato per il 6 novembre 2015 ma uscito anticipatamente il 30 ottobre.[33] Dopo 11 mesi dall'uscita di Hitalia e dopo due anni di "silenzio" rispetto alla pubblicazione di inediti, Gianna realizza questa nuova canzone per il cui testo si è avvalsa della collaborazione del poeta Pasquale Panella

Il nuovo album, Hitstory, raccoglie un gran numero di successi della carriera di Gianna, da Come un angelo, brano del '75, per giungere al 2015 con i quattro inediti Vita Nuova, Tears, Amica Mia e Mama, la cover di Ciao Amore Ciao (la quale va a completare idealmente il precedente progetto discografico, Hitalia) e le due rivisitazioni rispettivamente di Amandoti e di Un'estate italiana. Nelle interviste relative all'uscita del disco, Gianna afferma che l'intento della raccolta è di raccontare come una "favola", una "storia" incentrata sulla sua vita votata alla musica e alla maternità.

Per la scrittura di Tears, un brano dalle sonorità intime e quasi acustiche, supportate da sperimentazioni di elettronica, Gianna si rivolge per la parte testuale all'amica Isabella Santacroce con la quale c'è una lunga e fortunata storia di collaborazioni in album precedenti. Il video clip in rotazione da dicembre 2015 è stato diretto da Gaetano Morbioli e le riprese si sono svolte nella giornata dell'11 novembre in provincia di Terni, presso la Cascata delle Marmore, la Specola e al Parco dei Campacci.

La stesura del testo dell'inedito Amica Mia è opera di Tiziano Ferro in una collaborazione che rispecchia e prosegue quella già avvenuta nell'album di inediti Inno, del 2013, con la canzone Nostrastoria. L'inedito Mama, invece, è stato scritto da Gianna nel 2010 inizialmente come compendio all'opera di Michelangelo Pistoletto che rappresenta il Terzo Paradiso, per poi trasformarlo in una vera e propria canzone affiancandosi anche in questo caso a Pasquale Panella per la scrittura del testo. La rivisitazione di Amandoti, brano inizialmente pubblicato in versione acustica nell'album Perle, si basa interamente sull'arrangiamento che Gianna ha dato all'esecuzione live durante i concerti degli ultimi anni.

Il disco, a detta di Gianna, porta con sé due novità: la prima riguarda il nuovo sound che, preannunciato dalle nuove canzoni, darà forma al futuro album di inediti ancora in lavorazione, un sound più scarno e più concentrato sulla voce, e la seconda novità riguarda il tour del 2016 che si svolgerà principalmente nei teatri al fine di dare, afferma l'artista, una veste maggiormente essenziale e autentica al rock suonato dal vivo.
Il 27 ottobre 2017 la Nannini uscirà il suo nuovo album di inediti dal titolo Amore Gigante, anticipato da un singolo a settembre.