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27/02/2021

Totò a colori : scena della marionetta Pinocchio (1952)

 it.wikipedia.org

Totò a colori 

Totò a colori

Totòacolori.jpg

Totò interpreta Pinocchio
Paese di produzioneItalia
Anno1952
Durata95 min
Dati tecniciFerraniacolor
Generecomico
RegiaSteno
SoggettoSteno, da sketches e riviste di Michele Galdieri e Totò
SceneggiaturaSteno, Age & Scarpelli
ProduttoreDino De LaurentiisCarlo Ponti
Distribuzione in italianoLux Film
FotografiaTonino Delli Colli
MontaggioMario Bonotti
MusicheFelice Montagnini
ScenografiaPiero Filippone
CostumiGiulio Coltellacci
Interpreti e personaggi

Totò a colori è un film del 1952 diretto da Steno.

È uno dei primi lungometraggi italiani a colori,[1] e tra i primi a utilizzare il sistema Ferraniacolor.

Il film è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.[2]

Trama

Antonio Scannagatti è un musicista squattrinato che abita con la famiglia della sorella nel paesino di Caianello, ma sogna una chiamata da Milano dagli editori musicali Tiscordi o Zozzogno che gli garantisca la gloria: è infatti convinto di essere un genio della musica.

Il sindaco del paese intanto tenta di convincerlo a dirigere la banda paesana, a causa dell'improvvisa inabilità del maestro, nel giorno della festa per il ritorno a casa del gangster italoamericano Joe Pellecchia, originario per l'appunto di Caianiello: Scannagatti, inizialmente restio, accetta quando il nipote del primo cittadino, mentendo, gli promette una raccomandazione presso l'editore Tiscordi, spacciando la sua fidanzata americana Poppy per sua segretaria.

La giornata di festa si rivela un fallimento: Pellecchia vorrebbe parlare dal balcone del municipio, ma il maestro Scannagatti glielo impedisce, facendo suonare in continuazione la banda, finché l'italoamericano si infuria e va via. Scannagatti va comunque a incassare il premio e raggiunge il nipote del sindaco e la sua compagna, che hanno lasciato Caianiello e sono ospiti di una bizzarra compagnia a Capri. Lì il maestro crede per equivoco di essere riuscito ad ottenere un appuntamento con il famoso editore Tiscordi.

Scannagatti parte dunque per Milano: giunto in città, incontra Tiscordi in persona, a causa di un equivoco: è stato scambiato per un infermiere in grado di fare iniezioni indolori all'editore, che ha già licenziato numerose infermiere. L'equivoco sfocia in un alterco tra i due.

Le disavventure non sono finite: Scannagatti viene intercettato dal cognato, cui ha rubato i soldi per il viaggio a Milano, il quale minaccia di ucciderlo; per placarlo, il maestro finge di aver ottenuto un contratto da Tiscordi e lo porta sì in palcoscenico, ma in un teatro di burattini. All'inizio Scannagatti riesce a ingannare il parente fingendosi una marionetta e interpretando uno spettacolo, in cui si esibisce ballando sul tema di Parade of the Wooden Soldiers. Ma il cognato lo riconosce e lo incalza con il coltello. A sorpresa, Tiscordi per caso legge e gradisce uno spartito di Scannagatti e il paese di Caianiello gli rende omaggio.