Benvenuti nel mio nuovo blog. Verranno trattati tutti gli argomenti tranne MISTERI, ARTE e STORIA già presenti nei miei altri blog precedenti i cui link troverete qui sotto.
WORLD

GLI ALTRI MIEI BLOG
Translate
Cerca nel blog
31/10/2020
André Rieu - Circus Renz (Gustav Peter, 1894)
Circus Renz era una compagnia di circo tedesca. Fu fondata nel 1842 a Berlino da Ernst Jakob Renz (1815–1892) come Circo Olimpico ed esisteva fino al 1897. L'azienda aveva diversi edifici fissi a Berlino, Amburgo , Brema , Breslavia e Vienna .
Oggi diverse compagnie di circo in Germania usano il nome di famiglia Renz . Tra questi, Circus Universal Renz e Zirkus Renz Manege sono i più grandi. Oltre a loro, ci sono altri circhi con il nome Renz fuori dalla Germania, ad esempio Dutch Circus Renz International , Circus Renz Berlin e Circus Herman Renz , che spesso si presume falsamente siano collegati alla famosa dinastia.
La sede centrale del circo a Berlino fu fondata nel 1842 come Circo Olimpico . Il 25 maggio 1867 Johann Strauss II e la Benjamin Bilse 'Band diedero in quell'edificio la prima berlinese di The Blue Danube . A causa della costruzione della stazione di Berlino Friedrichstraße , la proprietà dovette essere abbandonata. Il 20 aprile 1879 il circo si trasferì nell'ex mercato coperto di Berlino (in seguito Friedrichstadt-Palast ). Nel 1888 l'auditorium fu ampliato a 5.600 posti.
Il figlio di Ernst Renz, Franz, dovette chiudere l'azienda il 31 luglio 1897 a causa di difficoltà finanziarie. Il 28 ottobre 1899 Albert Schumann (1858-1939) rilevò l'edificio del circo di Berlino e gestì il suo Circo Schumann fino al 1918.
Nel 1940, il pronipote di Ernst Renz, Bernhard Renz, ristabilì un circo itinerante con il nome di famiglia. Quando è morto nel 2012, all'età di 91 anni era il più anziano direttore di circo registrato. I suoi discendenti continuano a guidare i loro circhi, portando il nome di Renz.
Circus Renz ( Zirkus Renz ) è il titolo di un film tedesco del 1943, presentato in anteprima il 10 settembre 1943. Fu diretto da Arthur Maria Rabenalt , attori inclusi René Deltgen ( Renz ), Paul Klinger ( Harms ), Angelika Hauff ( Bettina ), Gunnar Möller , Willi Rose e Alice Treff . [1]
Souvenir de Cirque Renz ( Memoria del Circo Renz ) è il titolo di un galop veloce e tecnicamente impegnativo per xilofono e orchestra, scritto intorno al 1894 dal compositore ungherese Gustav Peter (1833-1919). [2] Oggigiorno fa parte del repertorio standard degli xilofonisti ambiziosi. Un'altra reminiscenza musicale è il Gavotte Circus Renz , scritto da Hermann Fliege nel 1882.
30/10/2020
Mina - Mia Martini - Vanoni - Gianna Nannini : le fantastiche quattro
Dopo la playlist "I FANTASTICI QUATTRO : Dalla, Battisti, De Andrè, Battiato" ho pensato di crearne una anche al femminile scegliendo queste quattro grandi cantanti senza volere fare torto ad altre.
Buon ascolto.
17/10/2020
16/10/2020
ACF Fiorentina femminile : Martina Piemonte
03/10/2020
Azzurro (Celentano - Andrè Rieu)
Azzurro (brano musicale)
Azzurro è un brano musicale scritto da Vito Pallavicini e Paolo Conte ed inciso la prima volta da Adriano Celentano su 45 giri, inserito poi nell'album omonimo Azzurro/Una carezza in un pugno, entrambi pubblicati nel maggio 1968 dalla casa discografica di Celentano.
La canzone è entrata subito nell'immaginario collettivo degli italiani, nonostante non appartenesse al genere tradizionale e melodico, ed è divenuta uno dei pezzi più cantati all'estero, assieme a Nel blu dipinto di blu.[1]
Storia
Nel 1966 era entrato nel Clan Celentano come autore (presentato da Roby Matano de I Campioni) un giovane avvocato astigiano, Paolo Conte. Visto che il suo contratto con la RCA Italiana era in scadenza, aveva iniziato a collaborare con il Clan Celentano ed aveva subito scritto alcune canzoni per il cantante milanese, come Chi era lui e nel 1967 con Miki Del Prete e Luciano Beretta, aveva scritto una canzone per Celentano e sua moglie Claudia Mori, La coppia più bella del mondo, brano che trionfò al Cantagiro[2]. Stavolta collabora con il paroliere Vito Pallavicini, e sarà Azzurro a far affermare e lentamente imporre Conte come musicista.[3]
Testo e musica
«Quando uscì 'Azzurro' ci fu una levata di scudi perché andava controcorrente rispetto ai ritmi dell'epoca. Sogghignarono in molti, ma io me ne infischiavo perché avevo applicato a quella canzone degli echi poetici che fanno parte della nostra sensibilità. Fui capito dal pubblico: 'Azzurro' ebbe un grande successo. Tutte le mie canzoni nascono con questo spirito: scrivere una musica un po' fuori moda, un po' segreta, che vada a cercare in fondo a noi le risonanze della nostra identità...» |
(Paolo Conte[4]) |
Nel 1968 Conte compone una musica non ben definibile: non è un rock, non è un lento, non è una ballata, non è un liscio, ma una specie di marcetta, senza dubbio originale, che si abbina ad un testo che Vito Pallavicini pare aver scritto su misura per Celentano, in quanto racchiude tutte le tematiche care all'artista (dall'amore all'ecologia alla religione), unite dalla cornice del celebre ritornello, dotato di grande carica ritmica e sonora grazie all'arrangiamento orchestrale di Nando de Luca originale e moderno.[5]
Successo e classifiche
La canzone riscuote comunque un enorme successo e raggiunge la prima posizione nella classifica annuale delle vendite del 1968 in Italia[6], rimane anche diverse settimane al numero uno della classifica in Austria.
Altre versioni
La canzone ha avuto numerose cover, si ricordano:
- l'arrangiamento orchestrale per banda musicale di Fernando Francia.
- in italiano
- 1980 - Versione molto particolare contenuta nel film Il Pap'occhio di Renzo Arbore, dove il fantomatico coro Premiata Fabbrica Il Pernacchio (in realtà il coro a bocca chiusa Città di Napoli, con Lorenzo Spadoni come solista), la esegue a bocca chiusa con svariate pernacchie nei momenti più topici della melodia.
- 1985 - L'autore Paolo Conte nel suo primo album dal vivo, il doppio intitolato Concerti, poi in numerosi altri dischi dal vivo. Conte inserisce il brano nel suo repertorio live solo dopo aver iniziato l'attività di interprete da anni, inizialmente in versione solista col pianoforte (soprattutto nei bis dei concerti), poi anche col suo gruppo ma sempre usando solo voce e piano.[5]
- 1986 - Il trio dei Ricchi e Poveri nell'album Dimmi quando.
- 1990 - Il gruppo tedesco Die Toten Hosen la rivisita in versione punk rock nell'album Auf dem Kreuzzug ins Glück, come tributo per la Coppa del mondo FIFA del 1990 conquistata dalla Nazionale tedesca, mantenendo il testo in italiano e realizzando anche un videoclip.
- 1991 - Il cantante ed imitatore Fiorello nell'album Veramente falso.
- 1998 - Il gruppo musicale Folkabbestia per l'album d'esordio Breve saggio filosofico sul senso della vita.
- 2017 - La cantautrice Erica Mou pubblica la sua cover come primo singolo dell'album "Bandiera sulla luna".[7]
- 2020 - Il cantautore Marco Guazzone pubblica la sua versione come sigla ufficiale del programma radio "C'è Sempre Una Canzone - Live Da Casa" in onda su Radio In Blu. [8]
- in francese
- in tedesco
Esiste col un testo di Kurt Feltz e con quello di Peter Alexander che la incide.
- 1975 - Peter Rubin nell'album Seine großen Erfolge.
- Dieter Thomas Kuhn
- Roger Baptist alias Rummelsnuff nell'album Himmelfahrt incide una cover di Azzurro.
- 1993 - Il cantante israeliano Arik Einstein con titolo Amru Lo (Ebraico per Gli dissero), nell'album "אוסף" (raccolta, collezione).
- in spagnolo e inglese
- 2015 - Il crooner italiano Matteo Brancaleoni in duetto con la cantante italo-messicana Ely Bruna nel disco Made in Italy.
in ungherese
- 1999 - Rock band "Alvin és a mókusok" nell'album "Emberek és állatok"
- strumentale
- 2018 - Il pianista italiano Emanuele Coluccia, in trio con Luca Alemanno al contrabbasso e Dario Congedo alla batteria, nell'album "Birthplace" (©Workin'Label, 2018) realizza una versione strumentale riarmonizzata del brano.
Inno
Il brano è l'inno ufficiale della società calcistica Siracusa ed è utilizzato dal Como durante i riscaldamenti pre-partita di ogni gara, in passato fu anch'esso un inno della società lariana.
André Rieu - Granada (Augustin Lara : 1932)
Contrariamente a quanti pensano in molti, Granada non fu scritta da uno spagnolo ma da un messicano, Augustin Lara.
Granada (Lara)
Granada | |
---|---|
Artista | |
Autore/i | Agustín Lara |
Genere | Musica latina Opera lirica |
Data | 1932 |
Durata | 4 min ca. |
Granada è una celebre canzone in lingua spagnola scritta nel 1932[1][2] dal compositore messicano Agustín Lara[1][2][3]. La prima interpretazione fu quella del tenore messicano Pedro Vargas[3], soprannominato il "Tenore delle Americhe"[3].
Del brano, interpretato in seguito da numerosi altri cantanti, sono stati fatti diversi adattamenti, nei più svariati stili musicali[3] e in varie lingue[3].
Testo
Il brano si compone di 35 versi.[3]
Il testo parla della città andalusa di Granada, descritta come "terra da me sognata" (tierra soñada por mí), con i suoi tori e le sue belle donne.
02/10/2020
Beer Barrel Polka - Rosamunda (Jaromir Vejvoda)
Rosamunda (brano musicale)
Rosamunda | |
---|---|
Artista | |
Autore/i | Jaromir Vejvoda |
Genere | Canzone popolare Folk |
Data | 1927 |
![]() |
Targa commemorativa dell'autore, Jaromir Vejvoda |
La musica fu scritta dal compositore ceco Jaromír Vejvoda nel 1927, arrangiata da Eduard Ingriš e presentata col titolo Modřanská polka. Il primo testo fu scritto nel 1934 da Václav Zeman ed il titolo mutò in Škoda lásky (italiano: "Peccato dell'amore (che ho provato per te")). La polka divenne famosa a tal punto che, nel 1938, furono venduti più di un milione di copie dei dischi con la versione in tedesco.
Nel 1939, poco prima dello scoppio della guerra, Shapiro Bernstein comprò la licenza per il mercato statunitense ed editò la canzone con il titolo Beer Barrel Polka, arrangiata da Lew Brown e Wladimir Timm con il testo e titolo inglese. Successivamente fu inserita nel repertorio di grandi musicisti come Andrews Sisters, Glenn Miller, Benny Goodman e Billie Holiday.
Le Sorelle Andrews ne hanno inciso due versioni, la seconda versione dal titolo Here comes the navy divenne un inno non ufficiale della Marina degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale. Dopo la seconda guerra mondiale il testo americano di Beer Barrel Polka fece eco e nella discografia cecoslovacca entrò il nuovo titolo Pojď sem s tím sudem ("Vieni qui con quel barile") basato sul titolo e testo americano.
Nel 1954 il fisarmonicista italiano-americano John Serry ha organizzato la canzone per la sextette della fisarmonica e ha registrato la canzone per RCA Records (RCA Thesaurus, 1954) [1]
In Italia è possibile sentirla nel repertorio di molte orchestre di ballo liscio, con il testo in italiano scritto da Nisa. La canzone ha avuto un rilancio in Italia quando nel 1972 la cantante romana Gabriella Ferri ne incise una versione nell'album L'amore è facile, non è difficile, presentandola in vari programmi televisivi. Il fisarmonicista Mario Battaini nel 1969 ne registra la versione strumentale, inserita nel 1973 nell'album 12 successi della musica da ballo con la travolgente fisarmonica di Mario Battaini (Raccolta n. 2). Nel 2016 Daniel Sax e Salvatore Amato la eseguono nell'album "Dance party"[2].
Nell'archivio dei figli di Jaromir Vejvoda sono registrati 14 differenti titoli di Škoda lásky e 27 testi in differenti lingue. Nel 1995 ha accompagnato i cosmonauti della navicella spaziale Discovery.
Va, inoltre, ricordato l'uso improprio di questo motivetto, nei lager nazisti, diffuso in precisi momenti della giornata, soprattutto a Auschwitz. Al suono di questa allegra marcetta i detenuti del campo di concentramento venivano condotti ogni mattina a centinaia per volta - e rigorosamente in fila - per essere gasati e poi bruciati (Primo Levi: "Se questo è un uomo").
*In Francia, i tifosi della squadra di calcio dell'Olympique Marsiglia utilizzano questa polka con parole francesi "Ce soir on vous met, ce soir on vous met le feu", durante le partite giocate allo Stadio Vélodrome.
Titoli nelle varie lingue
- Italiano: Rosamunda
- Ceco: Škoda lásky
- Croato: Rozamunda
- Danese: Hvor er min Kone
- Inglese: Beer Barrel Polka oppure Roll Out the Barrel oppure Here comes the navy
- Francese: Frida oum Papa
- Tedesco: Rosamunde
- Ungherese: Sej-haj Rozi
- Giapponese: Beer Taru polka
- Polacco: Banda oppure My młodzi, my młodzi, nam bimber nie zaszkodzi... (Szkoda miłości)
- Portoghese: Barril de Chopp/Chope
- Spagnolo: Polka del Barril
- Svedese: Ut i naturen
- Olandese: Rats kuch en bonen
- Finlandese: Böömiläinen polkka; Hei hei mukaan jokainen; Tonttujen joulupolkka