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28/01/2017

Magdi Cristiano Allam: " Vi spiego io coma sta la situazione"


Magdi Allam, nato a Il Cairo poi convertito al Cristianesimo, spiega con grande semplicità il pericolo islamico. Nato e cresciuto in quelle zone credo sia il giornalista più attendibile per illustrare quella mentalità.

BIOGRAFIA : https://it.wikipedia.org/wiki/Magdi_Allam

SITO www.magdicristianoallam.it

Islam sanguinario : il discorso a bischero dell'Imam di Londra

"Se insulterete il profeta sarete giudicati dalla Shari'a e condannati a morte. Dovrete accettare le nostre leggi. Dovrete accettare anche il fatto che, un giorno, Roma sarà nostra come dicono le sacre scritture (Corano e conquista di Roma)."

Poi ? Ci infileremo ognuno una scopa nel sedere e spazzeremo tutta piazza Navona!



"Quando tagliano la testa dei nostri e di altri, solo perché sono cristiani in Medio Oriente, quando lo Stato Islamico fa cose di cui nessuno ha sentito dai tempi del Medioevo, cosa dovrei pensare del waterboarding? Per quanto mi riguarda, dobbiamo combattere il fuoco con il fuoco".  Donald Trump

22/01/2017

Conoscere le valanghe

Dopo la sciagura di Rigopiano (vedere puntata Speciale Porta a Porta) un documentario per conoscere le valanghe ed i rischi della montagna.

15/01/2017

Cristiani perseguitati nel mondo






 
porteaperteitalia.org

World Watch List 2017

Analisi della persecuzione contro i cristiani nel mondo
Ancora una volta cresce la persecuzione dei cristiani nel mondo, assumendo forme sempre più subdole ed efficaci. Sono oltre 215 milioni i cristiani (1 ogni 3) che soffrono una grave persecuzione in questi primi 50 paesi della lista


WWL2016
(Clicca sull'immagine qui sopra per scaricare la mappa)


La World Watch List 2017 di Porte Aperte è l'annuale rapporto sulla libertà religiosa dei cristiani nel mondo, fotografato nella nostra mappa/classifica dei primi 50 paesi dove più si perseguitano i cristiani. Coprendo il periodo che va dal 1 Novembre 2015 al 31 Ottobre 2016, la WWList misura il grado di libertà dei cristiani nel vivere la loro fede in 5 sfere della vita quotidiana: nel privato, in famiglia, nella comunità in cui risiedono, nella chiesa che frequentano e nella vita pubblica del paese in cui vivono; a queste si aggiunge una sesta voce di analisi che serve a misurare l'eventuale grado di violenze che subiscono. I metodi di ricerca e i risultati sono sottoposti a revisione indipendente da parte dell'Istituto Internazionale per la Libertà Religiosa. 3 colori diversi nella mappa per segnalare 3 gradi di persecuzione (in base al punteggio): Alta (41-60), Molto Alta (61-80), Estrema (81-100). Per approfondimenti richiedi il nostro dossier speciale (vedi sito).
Ecco il video sulle prime 5 nazioni della WWList:

Oltre 215.000.000 di perseguitati
Questa cifra si riferisce ai cristiani perseguitati nei 50 paesi componenti la WWList 2017. La popolazione totale di questi 50 paesi si aggira attorno ai 4,83 miliardi, di cui 650 milioni circa sono cristiani. Tra questi 650 milioni, il 30% (cioè 215 milioni) soffre una persecuzione che va da alta a estrema. Ne deriva che 1 cristiano ogni 3 è gravemente perseguitato in questi 50 stati. Si dice "oltre" 215 milioni poiché vi sono cristiani perseguitati anche in nazioni che non rientrano nella WWList 2017 (Uganda, Nepal, Azerbaigian, Kirghizistan, Niger, Cuba e altre osservate speciali delle nostre ricerche). Il punteggio totale nella WWL è aumentato (da 3299 del 2016 a 3355 del 2017), mostrando chiaramente che la persecuzione dei cristiani in tutto il mondo tende al rialzo.
L'Asia si infiamma
La pressione anticristiana cresce rapidamente nelle regioni del Sud-Est Asiatico e dell'Asia Meridionale. La forte influenza del partito Bharatiya Janata in India ha scatenato un pericoloso fervore nazionalista-religioso (la religione maggioritaria come elemento fondamentale di appartenenza al paese). 5 delle 6 nazioni che hanno visto un peggioramento notevole della condizione dei cristiani provengono da queste regioni: India, Bangladesh, Laos, Bhutan e Vietnam. Lo Sri Lanka, poi, rientra nella WWL a causa del nazionalismo buddista. Quello del nazionalismo religioso è un fenomeno in ascesa sin dagli anni '90, tuttavia nell'anno appena trascorso l'ascesa è stata allarmante. Preoccupa il processo di induizzazione latente ("L'India agli indù") acceleratosi da quando Modi è Primo Ministro in India (ogni settimana circa 15 cristiani vengono attaccati in questo paese). Le nazioni vicine (a maggioranza induista o buddista) usano il nazionalismo religioso come formula per rafforzare le posizioni di potere nelle zone rurali.

L'oppressione islamica: prima fonte di persecuzioneL'oppressione islamica, con la violenta sfaccettatura dell'estremismo, rimane la fonte di persecuzione anticristiana dominante. Medio Oriente, Nord Africa e Africa Sub-Sahariana sono le regioni dove si registra maggiore persecuzione di matrice islamica. L'instabilità politica e la violenza causata da movimenti estremisti come Al-Shabaab e Boko Haram sono ormai sulle prime pagine di tutti i giornali. Una delle più gravi emergenze umanitarie, denuncia l'ONU, è causata dai Boko Haram in Nigeria, con 8 milioni di persone in pericolo di fame (Porte Aperte opera in campi di sfollati cristiani nel nord del paese portando aiuti di prima necessità). Tuttavia anche nazioni esterne a queste aree geografiche mostrano lo stesso fenomeno. 

Il Pakistan, per esempio, sale al 4° posto, con una crescita della violenza e della pressione sociale anticristiana impressionanti. In ben 14 dei primi 20 paesi della lista, così come in 35 tra i primi 50, l'oppressione islamica deforma e devasta la vita quotidiana dei cristiani. La tendenza a focalizzarsi sul numero di morti distoglie l'attenzione sull'aggravamento di tutte le aree delle libertà individuali dei cristiani in questi paesi.

TOP 10
La Corea del Nord per il 15° anno di fila è il luogo peggiore al mondo dove essere cristiani. La Chiesa è interamente clandestina e scollegata dal mondo (se non per il lavoro di missioni come Porte Aperte che aiutano dall'interno): possedere una Bibbia, adorare Dio mette a rischio la vita propria e dei familiari.  

Somalia: il carattere intrinsecamente tribale della società fa salire questo paese al 2° posto; ogni convertito dall'islam al cristianesimo, quando scoperto, affronta la morte. La Chiesa è pressoché totalmente clandestina. 9 su 10 nazioni erano già presenti nella WWL dell'anno scorso: Corea del Nord, Somalia, Afghanistan, Pakistan, Sudan, Siria, Iraq, Iran ed Eritrea, ma le posizioni sono cambiate.  

Molti meno casi di incidenti contro cristiani si sono registrati in Siria e Iraq, poiché la gran parte di essi è fuggita dall'ISIS. Per chi è rimasto (anche sfollato in altre aree), la pressione è ancora molto alta. Lo Yemen sale al 9° posto, scalzando la Libia (11°): i cristiani yemeniti sono presi nel mezzo della guerra civile tra fazioni sunnite leali alla corona saudita e ribelli Huthi supportati dall'Iran (sciiti).  

Ancora martiri
Nel periodo di riferimento WWL 2017, sono stati registrati 1.207 cristiani uccisi per motivi legati alla fede, e 1.329 chiese attaccate. Diminuiscono rispetto all'anno scorso per alcune ragioni specifiche. Primo, è sempre più difficile ottenere dati completi in situazioni di conflitto civile. Ne sono un esempio le zone di guerra civile in Myanmar, Iraq e Siria; ma anche i monti Nuba in Sudan e gli stati nella Middle Belt e nord della Nigeria (Ciad e Camerun compresi). Secondo, la reazione militare del governo nigeriano (e degli alleati) contro i Boko Haram in Nigeria ha limitato le devastanti azioni di sterminio contro villaggi cristiani avvenute con più frequenza nel 2015. Terzo, l'avanzata dell'ISIS è stata fermata, anzi ampie aree sono state liberate dal suo dominio; si aggiunga a ciò che la gran parte dei cristiani minacciati era fuggita nel corso del 2015 quando il Califfato si espandeva, e si comprende come si sia ridotto anche in quest'area il numero di cristiani uccisi. Imponente invece il numero di cristiani ancora perseguitati proprio in queste aree: di fatto pur diminuendo il numero di morti, cresce l'oppressione, gli abusi, le discriminazioni e l'emarginazione dei cristiani, la gran parte dei quali sfollati e privati di tutto in stati come Nigeria, Siria e Iraq. 

Qui di seguito trovate il ranking, ossia non una mappa ma la stessa lista disposta in uno schema che permette di vedere la posizione e il punteggio in confronto all'anno precedente:
Di seguito il comunicato dato alla stampa al momento del rilascio della nuova WWList 2016:
Nota: dalla WWList 2014, la metodologia della WWList è stata sottoposta al controllo e alla valutazione dell’organismo internazionale indipendente International Institute for Religious Freedom (http://www.iirf.eu/) per mostrare la massima trasparenza e utilità dell’immenso lavoro di raccolta e analisi dati fatto da Porte Aperte e sfociante nella WWList. L’IIRF ne ha attestato la professionalità e l’affidabilità dei contenuti.
Nel seguente video la spiegazione sintetica di cosa sia la World Watch List di Porte Aperte:

11/01/2017

Onore alle nostre forze armate

Onore alle nostre forze armate in risposta alle minacce ISIS & company.

it.wikipedia.org

Parata d'eroi


La Parata d'eroi o Parata degli eroi è una marcia militare italiana composta dal maestro Francesco Pellegrino (Cortale 1910 - Roma 1975).

Composta nel 1940 con il nome di Parata legionaria, dopo la seconda guerra mondiale ha assunto l'attuale denominazione. Ricca di vena, di ritmo e di epica, è una fra le più note marce militari italiane [1]. È sovente suonata anche nel corso di cerimonie e manifestazioni civili, come, di recente, in quelle svoltesi in vari comuni per i festeggiamenti del centocinquantenario dell'Unità d'Italia [2][3].

È nota anche all'estero con la denominazione di Le Défilé des héros e Heroes Parade.
Sulle sue note si sono formate intere generazioni di appartenenti alle Forze Armate e alle Forze di Polizia. Anche se molto conosciuta non è la Marcia d'Ordinanza dell'Esercito Italiano, che invece è "4 Maggio".

Ora la Marcia d'Ordinanza dell'Esercito Italiano si chiama 4 Maggio ed è stata scritta dall'attuale maestro della Banda Musicale dell'Esercito Italiano, tenente colonnello Fulvio Creux. 4 Maggio tra l'altro è il giorno in cui l'esercito festeggia l'anniversario della propria fondazione.





Musica e sentimenti : E se poi (Malika Ayane)


E se poi
E se poi capissi che
Tutto è uguale a prima
E come prima mi sentissi inutile
Io non ho mai pensato se
Anche l'abitudine
È un bel posto per ritrovare me
Ma senza di noi ho ancora
Quella strana voglia di
Sentirmi sola
Senza di noi
Ma non da ora
Se non altro per vederti
Andar via ancora
Ese mai cercassi te
Sarebbe per paura
E la paura è sempre quella
A vincere
E tu non puoi
Far finta che
Niente sia cambiato
Dopo il cuore che ho strappato
Via da te
Ma senza di noi
Ho ancora
Quella strana voglia di
Sentirmi sola
Senza di noi
Ma non da ora
Se non altro per vederti
Andar via ancora
Senza di noi
Ho ancora
Quella smania di fuggire via da sola
Ma senza di noi
Chi vola?
Sono solo ali e piume
E nient'altro ancora
Certo
Che non ha prezzo il tempo
Passato insieme a spasso
Tra questo
Ma senza di noi
Ho ancora
Quella strana voglia di
Sentirmi sola
Senza di noi
Non ora
Se non altro per vedermi
Andar via ancora
Certo
Che non ha prezzo il tempo
Passato insieme a spasso
Tra questo mondo e un altro
Per trovare l'universo
Adatto al nostro spazio
Ogni giorno più stretto
Per contenere i sogni
Tutti dentro ad un cassetto
Ed ecco perché scappo
Ora ricordo e scappo
Certo
Che non ha prezzo il tempo
Tu restami un po addosso
Compositori: Giuliano Sangiorgi
Testo di E se poi © Peermusic Publishing



SIGNIFICATO PIU' VOTATO :

E' un amore finito ancora addosso. Probabilmente un amore sbagliato, o un amore che ha portato a lei solitudine e sofferenza. Il dolore c'è ancora, e quindi c'è anche la voglia di tornare indietro ed essere di nuovo con lui. Ma c'è una nuova consapevolezza, e la coscienza del perché è finita. Non tornerà da lui, lo rimpiangerà ancora ma sta ricominciando ad essere libera. Manca poco.

Anonimo

Fonte :  significatocanzone.it


it.wikipedia.org

E se poi


E se poi è un brano musicale composto da Giuliano Sangiorgi, frontman dei Negramaro (testo e musica), interpretato dalla cantante italiana Malika Ayane e finalista al Festival di Sanremo 2013, pubblicato come terzo singolo estratto dall'album Ricreazione.

Sanremo ed il brano

Il brano ha superato la prima selezione al Festival di Sanremo 2013 a differenza di Niente, altro pezzo presentato alla manifestazione. La canzone convince la giuria, ma non il televoto, infatti la Ayane arriva solo quarta[3].
Il brano è stato inserito nella compilation dedicata ai brani del Festival di Sanremo, intitolata Sanremo 2013[4].

Videoclip

Il video di E se poi è stato pubblicato 13 febbraio 2013. Nel video compare Malika che canta in auto e nello sfondo lei vestita da sposa che gira diverse città[5].
Il video è stato ambientato in diversi luoghi tra i quali New York, Marrakech, Milano, Death Valley, Praga, Los Angeles, Barcellona, Las Vegas, Alta Badia, Bruxelles.

Successo commerciale

Il brano ha raggiunto come posizione massima, nella settimana del suo debutto, l'8ª posizione della Top Digital Download italiana stilata da FIMI.[6] Nell'aprile successivo il brano è stato certificato disco d'oro per le oltre 15.000 vendite in digitale,[7] mentre nel corso della 18ª settimana del 2014 ottiene il disco di platino per aver venduto oltre 30.000 copie.[8]

Premi

Premio Lunezia al migliore testo del Festival di Sanremo 2013 (insieme a La canzone mononota di Elio e le Storie Tese).[9]



CURIOSITA' :

Durante il video musicale girato a New York, si vede suonare la chitarra un cowboy seminudo. 
Costui è una celebrità.


ktrip.it


New York: il Cowboy Nudo


Se mai vi capitasse di girare per Times Square a Manhattan e di vedere un uomo apparentemente nudo con solo addosso degli stivali da cowboy che suona la chitarra, non preoccupatevi. Vi siete appena imbattuti in uno dei personaggi più famosi di New York degli ultimi anni!

Stiamo parlando del “Naked Cowboy” (letteralmente “cowboy nudo“), un artista di strada che indossando solo un paio di slip, un cappello e stivali suona per i passanti di una dei luoghi più frequentanti di tutto il mondo. 

È così famoso che le guide della città lo puntano durante i tour, raccontando la sua storia: il suo vero nome è Robert John Burck (nato il 23 Dicembre del 1970 a Cincinnati). Dopo aver conseguito una laurea in scienze politiche, cominciò ad esibirsi sulla famosa Venice Beach a Los Angeles. Dopo che un amico gli consigliò di indossare solo un paio di mutande mentre suonava, si rese conto di ricevere molti più soldi dai passanti.

Oggi il Cowboy Nudo continua ad esibirsi a Manhattan occasionalmente apparendo in eventi televisivi e mediatici. Burck ha formato un franchising, e chiunque vuole essere autorizzato ad esibirsi come “Naked Cowboy”deve pagare 500$ al mese.


08/01/2017

Anonymous contro l' ISIS Noi Agiamo il vostro tempo è scaduto, veniamo a...

L'Europa e l'anti islamismo

Islam, Italia   - Puntata del 18/12/2016

Da 'Milano, Italia' a 'Islam, Italia'. Quasi venticinque anni dopo il talk dei suoi esordi Gad Lerner torna su Raitre con un nuovo programma che fin dal titolo racconta la trasformazione vissuta dalla nostra società. Il rischio Islamofobia.

http://www.raiplay.it/video/2016/12/Islam-Italia-e6496650-eb03-4af7-b192-2b965da85e0e.html

06/01/2017

Guerra e terrorismo: cosa dice davvero il Corano



Guerra e terrorismo: cosa dice davvero il Corano

Riccardo Robuschi confronta testo islamico e Vangelo




Nel saggio «Islam e cristianesimo» Riccardo Robuschi, già insegnante di teologia morale alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano ed esperto di islamologia, mette a confronto le due fedi.

Professore, quali sono le differenze più rilevanti fra Islam e Cristianesimo?

Direi che le differenze più rilevanti riguardano in primo luogo la concezione della politica: nel Cristianesimo non esiste come nell’Islam un diritto, ovvero un codice di leggi già prestabilito per rivelazione od autorità divina, che lo Stato deve applicare e far rispettare, ma si danno solo dei principi morali e dei diritti dell’uomo che devono trovare espressione e difesa nelle leggi di uno Stato.

In questo momento che tipo di guerra pensano di combattere gli estremisti islamici?

Attualmente pensano davvero di combattere una guerra di difesa contro le ingerenze sia militari, sia ancor più ideologiche dell’occidente che intende portare i valori della laicità e della democrazia in terra musulmana (il primo fu il laico Napoleone), allo stesso modo con cui i musulmani hanno cercato di portare, mano armata, l’Islam in Europa fino al 1683, quando hanno perso l’ultima battaglia nel tentativo di conquistare Vienna, difesa da una coalizione polacco-germanica organizzata dal legato papale, il beato Marco d’Aviano (e lo presero sotto la coda aggiungo io - vedere link)
La data è fondamentale per la storia europea, ma quasi nessuno la conosce. Forse certi laici, e fra questi ci fu Voltaire, avrebbero preferito un’Europa musulmana, piuttosto che cristiana.

L’attuale guerriglia spacciata spesso per guerra santa è solo e semplice terrorismo?

Per quanto riguarda il terrorismo, se è vero che il Corano impone di non eccedere nella guerra, e fra questi eccessi va posto il terrorismo consistente nell’uccisione indiscriminata di innocenti (per altro non di rado compiuto anche nell’ultima guerra dagli stati occidentali nominalmente cristiani), la tradizione non pone limiti a come debbano essere trattati i prigionieri che hanno o si ritiene abbiano combattuto l’Islam: dall’essere messi a morte all’essere liberati dietro riscatto o anche senza, a discrezione di chi comanda.

L’odio tra sunniti e sciiti è forse la vera causa del terrore in atto, e le guerre in corso servono solo a stabilire la supremazia di un gruppo religioso?

La storica contrapposizione fra sunniti e sciiti non è, al di fuori dell’Iraq e della Siria, la ragione principale delle lotte e delle violenze in atto. A parte ragioni tribali e personali di potere, il conflitto è soprattutto, come in Egitto, fra quanti, come i Fratelli musulmani e i Salafiti, vorrebbero la restaurazione della Shari‘a, che ritengono alterata e corrotta dalle ideologie occidentali, e quanti invece hanno accettato e in certo modo ne giustificano una applicazione modificata secondo le esigenze moderne alle leggi dello stato. 

Per quanto poi riguarda l’Isis, oltre alla rivendicazione della applicazione integrale della Shari‘a, già del resto in Medio Oriente praticata da Arabia Saudita e Sudan - e non è perciò una novità -, sembra voler soprattutto avanzare la pretesa di voler riunire con l’autoproclamazione del califfato tutti i musulmani in un’unica umma, ovvero in un unico Stato, come voluto dal Corano e dalla missione di Maometto.

Il diritto della Shari’a è una giusta interpretazione del Corano?
 
Il Corano presenta talora norme assai diverse, se non in contrasto fra loro, in conformità al detto dello stesso Corano che Dio può cambiare una norma quando vuole. Di per sé quindi il Corano offre in taluni ma importanti casi varietà di possibili interpretazioni che però sono state tradizionalmente legate a ciò che è sembrato più opportuno o ultimamente ordinato da Dio. D’altra parte il diritto della Shari‘a, più che una interpretazione del Corano ne è un assai ampio complemento, fondato sulle molteplici disposizioni di Maometto, o a lui attribuite, che ne ha ricevuto l’autorità da Dio stesso. 

Le norme del diritto coranico non sono infatti molte, anche se di fondamentale e rilevante importanza per la vita sociale. Per questo, parlando della morale e del diritto islamico non ci si può riferire, e per di più in modo univoco prendendo quello che meglio si crede, al solo Corano, ma occorre tenere presente anche la Sunna o Tradizione del Profeta Maometto e la complessa e varia interpretazione che ne hanno dato le scuole di diritto islamico e ne danno ancor oggi i gran muftì, ovvero i grandi giurisperiti e i dotti studiosi musulmani.

Il Corano precisa che la spada si può impugnare solo quando la fede è attaccata. 
Ma non mi sembra che in questo momento l’Islam sia sotto assedio. Allora, che cosa succede?

Il Corano dice solo che non si deve eccedere nella guerra, e per questo la tradizione comanda di non uccidere persone inermi, soprattutto donne, bambini e anche monaci o religiosi purché non abbiano combattuto contro l’Islam o abbiano tentato di convertire dei musulmani. 

In realtà, nel Corano si trovano tanto affermazioni a favore di una pace, ovvero di una libertà religiosa che invero pare solo tollerata, quanto affermazioni, di fatto storicamente seguite, che ordinano di combattere non solo per difendere l’Islam, ma anche per convertire o per lo meno assoggettare i territori dei miscredenti.

Islam e cristianesimo
di Riccardo Robuschi
San Paolo, pag. 295

LINK DI APPROFONDIMENTO :

http://www.qelsi.it/2015/tutti-i-versi-del-corano-che-incitano-allodio-e-alla-morte-degli-infedeli/


http://digilander.libero.it/coranoislam/

01/01/2017

Stato Islamico (ISIS) - da dove viene e cosa intende fare



L'Europa è sotto attacco terroristico, ultimo obiettivo Istanbul in Turchia (Istanbul, attacco in discoteca ). Questo ci impone di conoscere approfonditamente il nemico per combatterlo.
Canale YOUTUBE : dumb res
Pubblicato il 16 set 2015
Riassunto della questione Stato Islamico: origine e obiettivi dell'organizzazione il cui leader è Abu Bakr Al-Baghdadi, autoproclamatosi Califfo il 29 giugno 2014.
Inserimento di un breve quadro di storia recente (per contestualizzare) e piccoli excursus (sciiti-sunniti, curdi e Kurdistan) nel tentativo di rendere più chiara una parte del quadro mediorientale odierno.

Sintesi inevitabilmente personale, quindi discutibile, quindi benvenuti i commenti.

Sì, sulla lavagnetta avevo scritto a.C. invece che d.C., mannaggia a me e alla fretta che avevo quando ho filmato.

Ringrazio profondamente chi mi ha supportata in fase di stesura e sopportata in fase di revisione.






Forze speciali esercito italiano

Siete a Sud di Roma? Venite, venite ...

BUON ANNO DA : Ricky Martin - Livin' La Vida Loca (Clausura Guadalajara 2011)