Azzurro (brano musicale)
Azzurro è un brano musicale scritto da Vito Pallavicini e Paolo Conte ed inciso la prima volta da Adriano Celentano su 45 giri, inserito poi nell'album omonimo Azzurro/Una carezza in un pugno, entrambi pubblicati nel maggio 1968 dalla casa discografica di Celentano.
La canzone è entrata subito nell'immaginario collettivo degli italiani, nonostante non appartenesse al genere tradizionale e melodico, ed è divenuta uno dei pezzi più cantati all'estero, assieme a Nel blu dipinto di blu.[1]
Storia
Nel 1966 era entrato nel Clan Celentano come autore (presentato da Roby Matano de I Campioni) un giovane avvocato astigiano, Paolo Conte. Visto che il suo contratto con la RCA Italiana era in scadenza, aveva iniziato a collaborare con il Clan Celentano ed aveva subito scritto alcune canzoni per il cantante milanese, come Chi era lui e nel 1967 con Miki Del Prete e Luciano Beretta, aveva scritto una canzone per Celentano e sua moglie Claudia Mori, La coppia più bella del mondo, brano che trionfò al Cantagiro[2]. Stavolta collabora con il paroliere Vito Pallavicini, e sarà Azzurro a far affermare e lentamente imporre Conte come musicista.[3]
Testo e musica
«Quando uscì 'Azzurro' ci fu una levata di scudi perché andava controcorrente rispetto ai ritmi dell'epoca. Sogghignarono in molti, ma io me ne infischiavo perché avevo applicato a quella canzone degli echi poetici che fanno parte della nostra sensibilità. Fui capito dal pubblico: 'Azzurro' ebbe un grande successo. Tutte le mie canzoni nascono con questo spirito: scrivere una musica un po' fuori moda, un po' segreta, che vada a cercare in fondo a noi le risonanze della nostra identità...» |
(Paolo Conte[4]) |
Nel 1968 Conte compone una musica non ben definibile: non è un rock, non è un lento, non è una ballata, non è un liscio, ma una specie di marcetta, senza dubbio originale, che si abbina ad un testo che Vito Pallavicini pare aver scritto su misura per Celentano, in quanto racchiude tutte le tematiche care all'artista (dall'amore all'ecologia alla religione), unite dalla cornice del celebre ritornello, dotato di grande carica ritmica e sonora grazie all'arrangiamento orchestrale di Nando de Luca originale e moderno.[5]
Successo e classifiche
La canzone riscuote comunque un enorme successo e raggiunge la prima posizione nella classifica annuale delle vendite del 1968 in Italia[6], rimane anche diverse settimane al numero uno della classifica in Austria.
Altre versioni
La canzone ha avuto numerose cover, si ricordano:
- l'arrangiamento orchestrale per banda musicale di Fernando Francia.
- in italiano
- 1980 - Versione molto particolare contenuta nel film Il Pap'occhio di Renzo Arbore, dove il fantomatico coro Premiata Fabbrica Il Pernacchio (in realtà il coro a bocca chiusa Città di Napoli, con Lorenzo Spadoni come solista), la esegue a bocca chiusa con svariate pernacchie nei momenti più topici della melodia.
- 1985 - L'autore Paolo Conte nel suo primo album dal vivo, il doppio intitolato Concerti, poi in numerosi altri dischi dal vivo. Conte inserisce il brano nel suo repertorio live solo dopo aver iniziato l'attività di interprete da anni, inizialmente in versione solista col pianoforte (soprattutto nei bis dei concerti), poi anche col suo gruppo ma sempre usando solo voce e piano.[5]
- 1986 - Il trio dei Ricchi e Poveri nell'album Dimmi quando.
- 1990 - Il gruppo tedesco Die Toten Hosen la rivisita in versione punk rock nell'album Auf dem Kreuzzug ins Glück, come tributo per la Coppa del mondo FIFA del 1990 conquistata dalla Nazionale tedesca, mantenendo il testo in italiano e realizzando anche un videoclip.
- 1991 - Il cantante ed imitatore Fiorello nell'album Veramente falso.
- 1998 - Il gruppo musicale Folkabbestia per l'album d'esordio Breve saggio filosofico sul senso della vita.
- 2017 - La cantautrice Erica Mou pubblica la sua cover come primo singolo dell'album "Bandiera sulla luna".[7]
- 2020 - Il cantautore Marco Guazzone pubblica la sua versione come sigla ufficiale del programma radio "C'è Sempre Una Canzone - Live Da Casa" in onda su Radio In Blu. [8]
- in francese
- in tedesco
Esiste col un testo di Kurt Feltz e con quello di Peter Alexander che la incide.
- 1975 - Peter Rubin nell'album Seine großen Erfolge.
- Dieter Thomas Kuhn
- Roger Baptist alias Rummelsnuff nell'album Himmelfahrt incide una cover di Azzurro.
- 1993 - Il cantante israeliano Arik Einstein con titolo Amru Lo (Ebraico per Gli dissero), nell'album "אוסף" (raccolta, collezione).
- in spagnolo e inglese
- 2015 - Il crooner italiano Matteo Brancaleoni in duetto con la cantante italo-messicana Ely Bruna nel disco Made in Italy.
in ungherese
- 1999 - Rock band "Alvin és a mókusok" nell'album "Emberek és állatok"
- strumentale
- 2018 - Il pianista italiano Emanuele Coluccia, in trio con Luca Alemanno al contrabbasso e Dario Congedo alla batteria, nell'album "Birthplace" (©Workin'Label, 2018) realizza una versione strumentale riarmonizzata del brano.
Inno
Il brano è l'inno ufficiale della società calcistica Siracusa ed è utilizzato dal Como durante i riscaldamenti pre-partita di ogni gara, in passato fu anch'esso un inno della società lariana.