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25/12/2021

Messaggio Natalizio e Benedizione” Urbi et Orbi” 25 dicembre 2021 Papa Francesco

PAPA FRANCESCO OMELIA MESSA VIGILIA DI NATALE 2021 HD

Notte di Natale, il Papa: si cerca la visibilità ma Dio sceglie gli invisibili Nella Messa nella Basilica di San Pietro, l'appello di Francesco: basta morti sul lavoro. Pensando ai pastori del presepe, sottolinea che Dio non cavalca la grandezza ma sceglie la piccolezza per raggiungerci, mentre "noi cerchiamo la grandezza secondo il mondo, magari persino in nome suo". Poi, con lo sguardo rivolto ai Magi, l’invito a semplici e dotti a impegnarsi nel cammino sinodale

28/11/2021

Quincy Jones & His Orchestra : Soul Bossa Nova (Quincy Jones). Colonna sonora del film "Austin Power, la spia che ci provava"

Quella volta che la Nazionale femminile scrisse una pagina memorabile di storia

Non siamo stati grandi solo con la nazionale maschile ma anche con quella femminile. Una squadra ammirata e temuta in svariati angoli del pianeta.  

 

CC’è stato un tempo in cui la Nazionale italiana di calcio femminile era tra le più forti al mondo. Disputava finali mondiali e vinceva coppe europee. Una squadra ammirata e temuta in svariati angoli del pianeta.  

Era la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta. Gli anni dei grandi movimenti di massa che portarono cambiamenti socioculturali di rilievo, di cui ancora oggi ne vediamo i riflessi.

In un contesto in continuo mutamento, animato da una visione progressista, dove l’emancipazione della donna ricopriva un ruolo determinante, in Italia fioriva il movimento calcio femminile. Nel 1968 veniva disputato il primo campionato italiano vinto dall’Associazione Calcio Femminile Genova, società nata l’anno prima, che in una finale giocata a Pisa, sconfisse la Roma per 1-0 con gol di Albertina Rosasco.

Nel panorama calcistico emergevano talenti eccezionali, come Betty Vignotto, che scrisse pagine memorabili di calcio ed è considerata tutt’ora una delle calciatrici italiane più forti di tutti i tempi. Ma c’erano anche Elena Schiavo, Maria Grazia Gerwien, le giovanissime, Maurizia Ciceri e Stefania Medri, ragazze animate da una forte passione, di voler fare quello che amavano di più, ovvero giocare a calcio.

Sempre nel ‘68 la Nazionale Italiana di calcio disputò la sua prima partita, a Viareggio, contro la Cecoslovacchia. Da lì in avanti è un susseguirsi di entusiasmo che porta alla creazione della prima Federazione Italiana Calcio Femminile, ente non riconosciuto dal Coni, e all’organizzazione di tornei prestigiosi. L’Italia si consolidava nell’élite del calcio femminile mondiale e tutti volevano affrontarla.

Nel 1969 si disputò in Piemonte la prima Coppa Europa vinta dalle Azzurre che, nella finale di Torino, sconfissero la Danimarca 3-1 allo stadio Comunale.

L’anno seguente furono organizzati nel nostro Paese i primi Campionati del Mondo, non riconosciuti però dalla FIFA, e la Nazionale italiana raggiunse anche qui la finale, che perse contro 2-0 la Danimarca.

Le cronache di allora raccontano di un entusiasmo incredibile per quella partita. In un primo momento furono messi in vendita solo 20 mila biglietti, ma a poche ore dall’inizio della gara, ai cancelli si presentarono quasi 50 mila persone e gli organizzatori non poterono far altro che aprire le porte a tutti.  

Il torneo, al quale parteciparono, oltre all’Italia, l’Austria, la Danimarca, la Germania Occidentale, l’Inghilterra, il Messico e la Svizzera, fu ospitato nelle città di Milano, Salerno, Bari, Napoli, Genova, Bologna e Torino.  

Un evento organizzato con il supporto anche di uno sponsor, l’azienda Martini & Rossi, che diete il nome anche alla coppa. Tutto questo a testimonianza di come il nostro Paese era al centro dello sviluppo del calcio femminile in quegli anni.

Agli occhi del mondo, l’Italia era infatti un punto di riferimento per il calcio delle donne. Molte squadre nazionali volevano organizzare partite contro le Azzurre, per confrontarsi, vedere il livello di crescita, emanciparsi.  

“Il calcio femminile era, come tutto in quegli anni, una rivoluzione”

Maria Grazia Gerwien

Nel 1971 la nazionale di calcio femminile dell’Iran organizzò due amichevoli contro l’Italia a Teheran. Sì, avete letto bene, proprio l’Iran, che sotto il regno di Mohammad Reza Pahlavi diede un forte impulso al movimento femminile. Lo scìa di Persia, salito al trono nel 1941, prosegui sulla strada tracciata dal padre di modernizzazione del Paese, con le donne che guadagnavano maggiore visibilità pubblica. Il velo fu bandito e vennero adottate una serie di provvedimenti che favorirono la condizione femminile dell’epoca. Una riforma che prese il nome di “rivoluzione bianca”, con lo scopo di modernizzare l’Iran nel più breve tempo possibile e far emergere le donne iraniane, oppresse per tanti secoli dalla sharia islamica.

È in questo contesto che Farah Diba, moglie di Reza Pahlavi e ultima imperatrice di Persia, si fece promotrice di due amichevoli di calcio femminile tra la Nazionale Iraniana e quella Italiana. Il calcio per le donne era stato introdotto in Iran nel 1969 da Farvis Abutaleb, come riporta Giovanni Di Salvo su glieroidelcalcio.com.

Un’iniziativa molto cara Farah Diba, che vedeva nel calcio uno potentissimo strumento di emancipazione femminile. Dopo aver concesso alle donne il diritto di voto e quello allo studio, credeva fortemente nel valore umano dello sport. Come darle torto. Noi siamo qui, 50 anni dopo, ancora a parlare di discriminazioni e violenze sulle donne, come se il mondo su certe questioni, o si fosse fermato, oppure avesse iniziato a girare al contrario.

L’Italia partì alla volta di Teheran il 5 maggio da Fiumicino con un volo delle linee Scandinave proveniente da Copenaghen. Prima di partire le ragazze si sottoposero a una serie di vaccinazioni.

All’arrivo in Iran, la comitiva italiana, guidata da dall’Avv. Trabucco e dal responsabile della federazione Valentini, alloggiava all’Hotel Sina, nella zona centrale della città.  Le calciatrici azzurre ricordano che sotto l’albergo gruppetti di fan e appassionati si erano radunati per vederle.

Nel soggiorno persiano le nostre calciatrici hanno presenziato ad alcuni eventi organizzati per l’occasione, come l’incontro all’Imperial Country Club con Farah Diba, la visita all’ambasciata italiana per un colloquio con l’allora ambasciatore Gerolamo Pignotti e alcune personalità di spicco del mondo calcistico iraniano, ma soprattutto l’incontro con il generale Parvis Khosrovani, che ricopriva la più alta carica sportiva dell’Iran.

Il 7 maggio 1971 l’Italia scese in campo e vinse contro l’Iran per 2-0. Le reti furono siglate da Medri e Bertolo. Le azzurre sbagliarono anche un calcio di rigore con Nonni. Era la prima volta che una squadra iraniana femminile affrontava un’avversaria straniera.  Due giorni dopo ci fu la seconda gara, con le Azzurre che di reti ne segnarono ben cinque. In gol andarono Nonni, Gerwien, autrice di una doppietta, Pesenti e Gualdi.

Ma il vero spettacolo fu sugli spalti dello stadio Amjadieh, gremito di donne felici, con una piccola rappresentanza anche italiana.

In Iran però tutto cambiò con la rivoluzione islamica del 1979. Alle donne, furono vietate moltissime cose, tra cui assistere alle partite di calcio. Un divieto che si è protratto negli anni e solo di recente le donne sono potute tornare sugli spalti di uno stadio di calcio.

Nel 2019, dopo una serie di pressioni esercitate dalla FIFA, il governo iraniano aveva concesso l’ingresso a un numero limitato di donne e solo per alcuni rarissimi eventi. Nella sfida che vide opposte Iran e Cambogia sugli spalti dello stadio Azadi di Teheran c’erano 3500 donne.

A seguito della morte di una giovane tifosa dell’Esteghlal, che si è bruciata davanti al tribunale per rivendicare il diritto delle donne di poter entrare allo stadio, Teheran ha nuovamente imposto il divieto, tolto solo il mese scorso in occasione delle gare di qualificazioni al Mondiale maschile.

Quante cose sono cambiate nell’arco di cinquant’anni. Quell’alba del movimento calcio femminile, quella partita tra Iran e Italia, sembrava potesse portare a un futuro diverso, ma il corso della storia seguì un’altra strada.  

Angelo Caroli, ex calciatore, giornalista e scrittore, autore del libro “La donna nel pallone”, riferendosi alle calciatrici scriveva “giorno verrà in cui camminerete al sole e farete ombra”.   

Giuseppe Berardi

FONTE : https://www.lfootball.it/2021/11/storia-calcio-femminile-nazionale-italia

25/11/2021

1522 - Numero antiviolenza e stalking

 LINK DEL SITO : https://www.1522.eu/

 Dipartimento Pari Opportunità - Summer camp 2018 - I.C. Ostellato

 

Il 1522


Numero gratuito di pubblica utilità

Il 1522 è stato attivato nel 2006 dal Dipartimento per le Pari Opportunità con l’obbiettivo di sviluppare un’ampia azione di sistema per l’emersione e il contrasto del fenomeno della violenza intra ed extra familiare a danno delle donne. Nel 2009, con l’entrata in vigore della L.38/2009 modificata nel 2013 in tema di atti persecutori, ha iniziato un’azione di sostegno anche nei confronti delle vittime di stalking.

Il numero di pubblica utilità 1522 è attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile. L’accoglienza è disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. Le operatrici telefoniche dedicate al servizio forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza di genere e stalking, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati presenti sul territorio nazionale ed inseriti nella mappatura ufficiale della Presidenza del Consiglio – Dipartimento Pari Opportunità. Il 1522, attraverso il supporto alle vittime, sostiene l’emersione della domanda di aiuto, con assoluta garanzia di anonimato. I casi di violenza che rivestono carattere di emergenza vengono accolti con una specifica procedura tecnico-operativa condivisa con le Forze dell’Ordine.

7 tecniche di autodifesa dei professionisti per le donne

CONSIGLI PER LE DONNE: come evitare di essere vittime di aggressioni | Manuel Spadaccini

Violenza sulle donne, nel 2021 in Italia un femminicidio ogni tre giorni: è ora di dire basta

25 Novembre : Aforismi e citazioni

 Libreriamo Twitterren: "Giornata contro la violenza sulle donne, gli  aforismi per dire basta al femminicidio https://t.co/BkMNpeYPyz  https://t.co/746EV4hAtE" / Twitter25 novembre .. Giornata contro la violenza sulle donne. AforismiFrasi sulla Bellezza delle Donne: le 45 più belle e poetiche

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Potrebbe essere un'immagine raffigurante rosa e il seguente testo "T 25 novembre L'amore non ascia lascia lividi. L'amore non è un'offesa. L'amore non ti minaccia. L'amore cura dal male, non ne fa. L'amore non alza e mani, ma ti prende per mano... dalweb dal web L'AMORE NON È VIOLENZA!"Lecco: tre classi riempiono il Grassi di slogan, foto e scarpe rosse contro la  violenza sulle donne - LeccoOnlineAforismi e Frasi Famose - 25 Novembre 2018 - Giornata Mondiale contro la  Violenza sulle Donne #NOallaviolenzasulledonne | FacebookFrasi sulle donne semplici e preziose e poesie sulle donneFrasi contro la violenza sulle donne: citazioni e aforismi 25 novembre

Le frasi sulla violenza sulle donne più profonde, incisive e celebri

Riconoscere la violenza

 Gridando L'emoticon Triste, Emoji, Smiley - Vector L'illustrazione  Illustrazione Vettoriale - Illustrazione di sfera, triste: 96762206

A TE DONNA, GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE 2020 - RAFFAELLA IPPOLITO

Giornata contro violenza sulle donne, Casellati: “Questa è mattanza che riguarda tutta la società”

(Agenzia Vista) Roma, 25 novembre 2021 Giornata contro violenza sulle donne, Casellati: “Questa è mattanza che riguarda tutta la società” Palazzo Madama partecipa alle iniziative per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. “Le donne si zittiscono per paura, le istituzioni non devono lasciarle sole in questo calvario”, così nel suo intervento il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati./ YouTube Senato Durata: 04_11 Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

23/11/2021

STA ACCADENDO DAVVERO!!!!!!!!!

 

raffaelepalermonews.com

Australia: Positivi trasportati con camion militari nel campo Covid-19 di Howard Spring

Di Team RaffaelePalermoNews

POSITIVI TRASPORTATI CON CAMION. I residenti possono lasciare le loro case e i loro cortili solo per ricorrere a cure mediche o in caso di emergenza. 

POSITIVI TRASPORTATI CON CAMION MILITARI NEL CAMPO COVID-19 DI HOWARD SPRING di DatabaseItalia. Il governo australiano ha annunciato nove nuovi casi nella comunità Binjari  alla periferia di Katherine. Binjari e la vicina comunità di Rockhole sono stati immediatamente sottoposti a un “hard” lockdown dopo l’annuncio dei casi. Secondo il governo dei Territori del Nord, in “hard lockdown” i residenti possono lasciare le loro case e i loro cortili solo per ricorrere a cure mediche. O in caso di emergenza. 

In una conferenza stampa di domenica (sopra il video), Gunner, Chief Minister of the Northern Territory dal 2016, ha affermato che le misure di lockdown sono appropriate perché la “minaccia alle vite è estrema” nelle comunità. Ha dichiarato inoltre che il governo federale si è offerto di schierare 20 membri del personale dell’ADF, oltre a camion dell’esercito, per aiutare con la situazione in corso nel Territorio del Nord. Altri 30 agenti di polizia del NT e circa 40 membri dell’Australian Defence Force (ADF) saranno sul campo a Katherine e nelle aree circostanti per aiutare le persone a sottoporsi ai test che saranno effettuati casa per casa. 

I camion, ha affermato Gunner, serviranno per il trasferimento di casi positivi e contatti stretti e “sosterranno le comunità”. (Continua a leggere dopo la foto)

Campo Covid di Howard Spring
Campo Covid di Howard Spring

“Ho contattato il Primo Ministro la scorsa notte. Siamo grati per il supporto”, ha detto Gunner.  “Stiamo facendo una valutazione oggi di quali risorse extra potremmo aver bisogno dal governo federale e il Primo Ministro è pronto ad aiutare ulteriormente”. 

Gunner ha affermato che sabato sera sono state dispiegate più risorse dell’NT Health a Binjari e Rockhole per aiutare a implementare l’”hard Lockdown”, iniziare il lavoro di tracciamento dei contatti e fornire cibo e altri articoli essenziali ai residenti. “Lo sforzo intrapreso dai nostri team la scorsa notte e la cooperazione delle comunità Binjari e Rockhole sono stati a dir poco fenomenali”, ha affermato.

Gunner ha affermato che il governo del NT si vede costretto a mantenere Binjari e Rockhole in una qualche forma di lockdown “per le prossime settimane”. I nove casi di Binjari provengono da sei diverse famiglie e lo stato di vaccinazione delle persone risultate positive non è noto. Un caso, una donna di 78 anni, è stata portata al Royal Darwin Hospital sabato sera. 

POSITIVI TRASPORTATI CON CAMION: Gli altri otto casi sono stati tutti trasportati a Howard Springs durante la notte per il monitoraggio e la cura. 

Gunner ha nuovamente supplicato “in particolare, i Territoriali Aborigeni, data la nostra attuale epidemia”, di farsi vaccinare. “È troppo tardi per il vaccino quando hai il COVID. È troppo tardi quando sei in ospedale a faticare a respirare”, ha detto. Una volta preso il virus, è troppo tardi. “Abbiamo bisogno che tu faccia il vaccino ora prima di prendere il virus, così puoi stare al sicuro, rimanere in salute, rimanere in vita”. 

Gunner ha affermato che i casi a Binjari sono “molto preoccupanti ma non sorprendenti” dopo che venerdì sono stati rilevati frammenti di COVID-19 nelle acque reflue della comunità. I casi nella comunità, e forse a Rockhole, potrebbero aumentare di “molto” nei prossimi giorni, ha affermato Gunner, a causa degli alti livelli di movimento all’interno e tra le comunità. 

“Queste comunità hanno legami personali e familiari molto forti”, ha detto. Il numero totale di casi, che ha visto casi segnalati a Greater Darwin, Greater Katherine e Robinson River, è di 35 positivi. Finora, il numero totale di contatti stretti relativi all’epidemia è di 385, 11 dei quali devono ancora essere localizzati e 350 hanno restituito risultati negativi, ha affermato Gunner. Sono invece 3.005 i test elaborati nel Territorio del Nord in 24 ore, ha detto Gunner.

Secondo il governo le analisi delle acque reflue indicano altri positivi da stanare a Katherine

Gunner ha affermato che le acque reflue risultate positive sono state rilevate nel bacino idrografico della Bicentennial Road a Katherine. Quel bacino si trova intorno ad Acacia Drive, alla scuola elementare MacFarlane, alla stazione di polizia, all’area industriale e al campo cittadino di Walpiri. 

Il risultato è stato preoccupante, ha detto, dato che i casi positivi rilevati in precedenza erano stati recentemente messi in quarantena lontano dalla zona. Secondo Gunner il risultato delle acque reflue indica la probabilità che “ci siano ancora un caso o due positivi in ​​quella parte di Katherine” che non si sono fatti avanti per i test.

“Questa mattina è stato inviato un sms di emergenza ai residenti in quella zona chiedendo loro di sottoporsi al test”, ha detto.

Condizioni di “hard lockdown”

Il commissario di polizia dell’NT Jamie Chalker ha affermato che la polizia sta fornendo pacchetti di assistenza alle comunità in hard lockdown. Inoltre si è detto deluso dal fatto che circa otto residenti di Binjari abbiano infranto le regole del COVID lasciando la comunità ieri.  “Col favore dell’oscurità, hanno camminato attraverso una strada secondaria e alla fine sono entrati nell’area di Katherine”, ha detto.  

“Sei di loro erano adulti e ora hanno ricevuto una multa di $ 5.024”.