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22/11/2023
PUBBLE AMICA DEL PATRIARCATOOO!
Di generalizzazione in generalizzazione, di categoria in categoria e di argomento in argomento, non si fa altro che dire che si vuole sconfiggere l'odio proponendo il proprio personale odio.
a furia di generalizzare però si finisce generalizzati. La catena della generalizzazione è una ruota oggi a te domani a me, e mentre volete fare tutti gli odiatori di qualcuno o qualcosa alla fine quando toccheranno la vostra categoria invocherete qualcuno che usi il buonsenso.
gli eventi dell'ultimo periodo mettono in luce esattamente questo aspetto, analizziamoli insieme.
Il caso della tragica morte di Giulia Cecchettin ha aperto un vaso di Pandora nel dibattito italiano: il #femminicidio.
Ma, come solito, il caso diventa spesso generalizzazione. Parte improvvisamente l'allarme "patriarcato" e a sostenerlo sono anche i volti più illustri del mainstream. D'esempio è Lilli Gruber, che a Otto e Mezzo ha definito Giorgia Meloni "un'espressione della cultura patriarcale".
Il botta e risposta continua con la Premier che risponde di essere cresciuta esclusivamente tra le donne, per spiegare l'assurdità delle accuse della giornalista. "Non so - scrive su Facebook la Presidente del Consiglio - come facciano certe persone a trovare il coraggio di strumentalizzare anche le tragedie più orribili pur di attaccare il governo".
Per quanto però il dibattito social possa infiammarsi e chiedere la testa dei maschi su un piatto d'argento, le statistiche non sorridono all'accusa del pericoloso ed emergenziale #patriarcato. Openpolis ne fa infatti un grafico con fonti Edjnet e Eurostat: l'Italia risulta uno dei fanalini di coda per femminicidi in Europa. "Ma la polemica deve sempre tenere banco" - commenta Fabio Duranti.
Presa visione dei dati, allora non rimane che affrontare qualcosa di più complesso. Sì, perché problemi radicati e complessi richiedono soluzioni altrettanto complesse, ma soprattutto ragionate. Prende in carico questo compito lo psichiatra Alessandro Meluzzi.